In vista del Natale, il portale Campeggi.com ci accompagna in un avvincente viaggio tra il variegato mondo dell’artigianato artistico italiano. Dalla Val d’Aosta alla Sicilia, un universo colorato e ricco di sapiente maestrìa, tutta da scoprire.
Viaggio nell’artigianato artistico italiano
Protagonista dell’artigianato valdostano è il legno, le cui tecniche di lavorazione e intaglio vengono tramandate da secoli. Queste trovano una delle loro massime espressioni nella “coppa dell’amicizia“, un recipiente con coperchio caratterizzato da diversi beccucci, nel quale viene versata una bevanda locale a base di grappa e caffè. La tradizione vuole che, durante i ritrovi tra amici, la coppa venga passata di mano in mano in senso orario. Si beve così à la ronde, ognuno da un beccuccio diverso.
Iscritta tra i patrimoni culturali immateriali dell’Unesco, la liuteria tradizionale cremonese è una delle forme d’artigianato italiano più celebri del mondo. Le sue origini risalgono al 1539, quando Andrea Amati avvia la sua bottega aprendo così la strada ad altre famiglie come i Guarneri e gli Stradivari. Maestri artigiani che portano avanti la tradizione per secoli creando violini, violoncelli, viole e contrabbassi per alcuni dei più grandi maestri della musica. Oggi la tradizione è più viva che mai grazie alla scuola internazionale di liuteria e al Museo del violino, ospitato all’interno del Palazzo dell’Arte di Cremona.
L’arte tra le mani
Tele di lino bianco arricchite con trame e figure in cotone blu tinto a indaco, verde o rosso. Sono le preziosissime tovaglie perugine, nate tra le strade della città umbra tra il Medioevo e il Rinascimento e poi apprezzate e commercializzate in tutta Europa. Sono piccole opere d’arte realizzate dalle mani delle donne di Perugia, la cui lunga e preziosa tradizione è raccontata all’interno del museo-laboratorio nell’ex chiesa di San Francesco delle Donne. In passato, era usanza comune preparare il proprio pane tra le mura domestiche per poi portarlo al forno cittadino per cuocerlo. A Matera, questa consuetudine è durata fino agli anni Cinquanta. Per distinguere le diverse pagnotte le famiglie imprimevano sull’impasto un simbolo, con un timbro in legno, riconoscibile anche da chi non sapeva né leggere né scrivere.
Brognaturo è un piccolo centro non lontano da Vibo Valentia, dove gli artigiani realizzano a mano le pipe, piccole e preziosissime opere d’arte. Questi oggetti, fiore all’occhiello dell’artigianato locale, sono intagliati nella radica di erica arborea, un legno durissimo caratterizzato da venature uniche nel loro genere. Uno dei migliori e più pregiati al mondo per la realizzazione delle pipe. Il segreto è nel basso contenuto di tannini che, se presenti in grandi quantità, sono responsabili delle note amare e aspre percepite dai fumatori.
Le teste di moro, tra artigianato e leggenda
Le teste di moro sono una delle massime espressioni dell’artigianato siciliano e affondano le loro radici in un’antica leggenda. Si racconta che nella Palermo dell’anno Mille vivesse una fanciulla che era solita trascorrere le giornate sul balcone a occuparsi delle sue piante. Un giorno, un principe moro passa di lì e i due si innamorano perdutamente, ma quando lui le confessa di avere moglie e figli, lei, accecata dalla gelosia, gli taglia la testa per poi esporla sul balcone con una piantina di basilico sulla cima. I passanti, affascinati da quella che pensavano essere un’opera d’arte, chiedono agli artigiani locali di realizzare dei vasi simili in terracotta. Nasce così una tradizione millenaria che è ancora oggi viva in tutta l’isola, in particolare, nell’area di Caltagirone.