Ventotene

Ventotene, l’azzurro del cielo e del mare

L’imbarco è a Formia. Quando ancora sei distante, Ventotene appare piccola e distesa all’orizzonte. Oltre il porto romano, l’abitato si affaccia aggrappato alla roccia. Ad accoglierti, invece, è il vicino porto nuovo, dove attracca giornalmente il traghetto. Gli scali sono fiancheggiati da due splendide insenature: Cala Nave e Cala Rossano. La piccola isola conserva il fascino della storia e custodisce paesaggi meravigliosi che riecheggiano tra l’azzurro del cielo e del mare.

Ventotene, dal Porto a Santa Candida

Il tempo di scendere dalla nave e non puoi fare a meno di ammirare la bellezza del posto. Lungo il tratto di strada che dallo scalo nuovo consente l’accesso al paese, si notano delle grotte scavate nel tufo: venivano utilizzate come magazzini. Ti incammini sulla stretta via che costeggia il piccolo bacino portuale e per arrivare al centro del borgo hai due suggestive alternative: una strada circolare che costeggia il Porto Romano e raggiunge la centrale Piazza Castello oppure risalire le rampe che conducono alla piazza dove si trova la chiesa di Santa Candida.
Anche l’antico porto fu scavato tra le rocce, così come la piccola cala del Pozzillo che fu realizzata scavando nel tufo, probabilmente anche per offrire riparo alle barche dei pescatori. Altro modo per salire in paese è percorrere le caratteristiche rampe che in pochi minuti raggiungono la seconda piazza dell’isola: Piazza De Gasperi, dove si trova la chiesa.

Ventotene, sede del Muncicipio

La parrocchiale è il centro spirituale di Ventotene e fu edificata nella seconda metà del XVIII secolo. Nel settembre del 1774 fu consacrata alla Santa Patrona. Secondo la leggenda, la giovane Candida si convertì al cristianesimo. Dopo la morte, il corpo sarebbe stato rinvenuto sulle coste di Ventotene.
Ogni anno, i festeggiamenti patronali che si tengono dal 10 al 20 settembre, prevedono, tra gli altri, due momenti particolarmente significativi: la gara delle coloratissime mongolfiere, realizzate con la carta, che si svolge nel giorno della vigilia e la tradizionale processione che ha luogo il 20 e a cui prendono parte tantissimi ventotenesi che rientrano sull’isola per l’occasione e numerosi visitatori. Da questa piazza è possibile poggiare lo sguardo sul porto sottostante oppure, puntando all’orizzonte, ammirare l’azzurro del mare in cui si trova anche la seconda isola di cui si compone il Comune di Ventotene: Santo Stefano.

Ventotene, il faro

Il giro dell’isola

Il colore della roccia rivela chiaramente la sua origine vulcanica; pur essendo estesa meno di 2 km² conserva tracce importanti del passato. Ventotene possiede due belle spiagge: vicino al porto nuovo si trova Cala Rossano mentre oltre il Porto Romano, subito dopo la ‘Peschiera’ appare Cala Nave che prende il nome da uno scoglio che ne ricorda la forma: Nave di Terra, per distinguerlo dall’altro chiamato Nave di Fuori. Un giro via mare offre la possibilità di ammirare l’isola in tutte le sue sfaccettature.
Dal bacino portuale, proseguendo verso est, si incontra Punta Eolo che, con il mito, richiama la natura dell’isola. Qui si trovano i resti di Villa Giulia: prende il nome dalla figlia dell’imperatore Augusto che vi giunse in esilio.
Proseguendo si possono ammirare altri luoghi meravigliosi come Parata Grande, Punta Pascone e le calette di Paratella e Moggio di Terra. Oltre il Semaforo, invece, Capo dell’Arco, il punto più estremo dell’isola.

Ventotene, Santo Stefano
Sul versante opposto, dopo aver superato Cala Battaglia, eccoci a Cala Nave che costituisce la zona balneare più frequentata dell’isola. Difronte è situata la più piccola delle isole che compongono il Comune: Santo Stefano. Ora disabitata, alle fine del 1700, durante il periodo borbonico, Ferdinando IV vi fece costruire un carcere; cessò definitivamente la sua attività nel 1965. Oggi Santo Stefano, insieme all’isola capoluogo, fa parte di una riserva naturale.
Esaurito il giro via mare, ritorniamo sulla terra. Cuore di Ventotene è Piazza Castello, che si anima soprattutto durante la stagione estiva; il castello, originariamente concepito a scopi difensivi, è ora sede del Municipio e del Museo Archeologico.

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