A chi tocca la scelta del vaccino contro il Coronavirus da somministrare ai cittadini italiani?
Vaccine-day: partita, il 27 dicembre, la campagna di vaccinazione anti-Covid
Il 27 dicembre 2020 è una data che rimarrà impressa nella storia come “Vaccine-Day”, campagna di vaccinazione contro il Coronavirus che è partita anche in Italia in contemporanea con i paesi europei. La prima italiana a ricevere il vaccino contro il Covid-19 della Pfizer, alle ore 7.20 del 27 dicembre è stata Claudia Alivernini, infermiera del reparto malattie infettive. Oltre a lei, sono stati vaccinati anche i medici infettivologi Alessandra Vergoni e Alessandra D’Abramo, la virologa Mariarosa Capobianchi e l’operatore sociosanitario Omar Altobelli.
Le vaccinazioni sono partite da nord a sud del nostro Paese in appositi punti vaccinazioni attivati nelle varie province italiane. “L’italia rinasce con un fiore” è lo slogan che accompagna il simbolo (una primula) e che sarà presente nel corso di tutta la campagna. A realizzarlo è stato l’architetto Stefano Boeri. Ci saranno circa 1500 gazebo a forma di fiore, collocati in tutta Italia, dalle piazze, davanti agli ospedali e anche nei campi sportivi: qui si somministreranno le dosi dei vaccini anti-Covid ai cittadini italiani.
Vaccino sì o no? Le risposte ad alcuni dubbi
La vaccinazione sta causando perplessità tra gli italiani. E certamente va fatta chiarezza a tal proposito. Innanzitutto, il vaccino serve per prevenire il Coronavirus in quei soggetti che hanno un’età pari o superiore a 16 anni; difatti non è raccomandato a chi ha meno di 16 anni. Va sottolineato che NON contiene il virus, ma bensì una molecola definita Rna messaggero. All’interno di essa ci sono le istruzioni per produrre una proteina presenta su Sars- Cov-2, ovvero il virus responsabile dell’epidemia. Si somministra in due iniezioni a distanza di almeno 21 giorni l’una dall’altra. La protezione scatta dopo una settimana dalla somministrazione della seconda dose. Un altro dubbio riguarda la sua validità. Il vaccino Pfizer è efficace al 95% tra gli adulti di età superiore ai 16 anni. La protezione dovrebbe essere tra i 9 e i 12 mesi.
Vaccino e somministrazioni: chi decide?
L’Agenzia italiana del farmaco avrà il compito di decidere quale tipo di vaccino somministrare ai cittadini italiani. Nessuno potrà scegliere tra quello della Pfizer, Moderna, AstraZeneca e Sanofi. Serve molta cautela da questo punto di vista, in quanto bisogna valutare le categorie alle quali va assegnare i vaccini. Di conseguenza, da questo punto di vista, ogni singolo individuo non potrà avere preferenze sulla casa farmaceutica produttrice dello stesso.
A proposito dei vaccini, Sanofi ha postposto i risultati e arriverà dopo l’estate. AstraZeneca-Oxford, invece, sembrava essere in anticipo, ma ha avuto dei ritardi. L’EMA (agenzia europea dei medicinali) ha ricevuto i suoi dati, ma serviranno 3 settimane per valutarli. Inoltre, il direttore generale dell’Aifa, Nicola Magrini, ha sollevato anche dei dubbi circa le reazioni avverse indicare negli studi pubblicati su Lancet. Perciò è necessario valutare i rischi e i benefici delle dosi da somministrare. Intanto, in Gran Bretagna, il vaccino AstraZeneca-Oxford ha ricevuto l’approvazione; questo è il secondo farmaco approvato dopo quello della Pfizer.
4 commenti su “Quale vaccino anti-Covid da iniettare? A decidere è l’AIFA”
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