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Una nave ospedale nella lotta contro il Coronavirus. Il progetto della Marina Militare Italiana

Una nave ospedale che sia da supporto nella lotta contro il Coronavirus. Questo il progetto allo studio della Marina Militare Italiana. I contenuti del piano a lungo termine 2019-2034 sono stati illustrati, di recente, dal capo di Stato maggiore Giuseppe Cavo Dragone, nel corso di un’audizione davanti alla commissione Difesa della Camera. La nave ospedale, secondo le prime affermazioni, comprenderebbe 114 posti letto di terapia intensiva.

Nave

Nave ospedale, un progetto in fase embrionale

«In questo periodo – ha spiegato Cavo Dragone – abbiamo anche raccolto molti insegnamenti che ci hanno permesso di sviluppare nuove esigenze operative, come quella per realizzare una nuova nave con capacità ospedale e definire il requisito per ospedali modulari dislocabili a mezzo nave, attraverso moduli containerizzati con capacità di triage, terapia e sub-intensiva». Il progetto è ancora in fase embrionale, ma pare che l’incarico di realizzarla sia già stato assegnato a Fincantieri. L’azienda pubblica italiana, che opera nel settore della cantieristica navale, è attualmente il più importante gruppo navale europeo.

nave ospedale, bandiera della Marina Militare

Il finanziamento potrebbe arrivare dalla Bei

L’ammiraglio Cavo Dragone ha parlato anche della modalità di finanziamento da adottare per la realizzazione della nave ospedale. Egli ha spiegato che la Banca Europea per gli Investimenti (Bei) potrebbe venire in aiuto per l’acquisizione della nuova nave ospedale. Ciò al fine di alleviare la pressione finanziaria sul processo di rinnovamento della Flotta. Proprio di recente, infatti, il Ministero della Difesa ha annunciato che la Bei finanzierà l’acquisizione della nuova nave idro-oceanografica maggiore (Niom), destinata a rimpiazzare la vecchia nave Magnaghi e le due unità idrografiche in servizio.

mare

“Una riserva di spinta”

Sulla nave ospedale si è espresso qualche settimana fa proprio l’amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, davanti alla commissione Difesa della Camera. Durante un’audizione, questi ha spiegato che la nave assolverebbe anche scopi militari e civili. La stessa, inoltre, rappresenterebbe una “riserva di spinta” strategica per il sistema sanitario nazionale, da poter dislocare, dove più necessario, lungo gli 8mila chilometri di costa italiana. Bono ha anche evidenziato che nessuna nazione dispone di tale capacità e che tutte le navi ospedale attualmente in servizio nel mondo, risultano vecchie e prossime alla radiazione. Ciò, – ha sottolineato – «conferirebbe una straordinaria valenza internazionale all’Italia, Paese come noto centrale nel Mediterraneo, che sarebbe l’unica nazione a disporre di questo assetto pregiato».

Nave ospedale: il modello

La Marina Militare si incaricherebbe di fornire il supporto necessario per condurre la nave e garantirne la manutenzione. La parte sanitaria dovrebbe invece essere assicurata dall’esterno. Il modello – anticipano dalla Marina – potrebbe essere quello già adottato per “Nave Italia” della fondazione “Tender to Nave Italia”, la onlus costituita dalla stessa Marina e dallo Yacht Club Italiano. Quest’ultimo si occupa della formazione di persone con disagi fisici, psichici o sociali attraverso le cosiddette “crociere della solidarietà”.

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