Dopo oltre un anno di travaglio e di promesse non mantenute, nonché tanto lavoro ancora da fare, sono diverse le incognite circa il cibo in Italia. Non parliamo soltanto della tutela della tradizione, la quale potrebbe essere intaccata, ma anche di innovazioni necessarie e di tutelare anche il presente.
Se si sta andando sempre di più verso una globalizzazione delle materie prime alimentari, ciò non toglie che si debba sempre cercare di garantire un alto livello qualitativo, sfruttando ingredienti e alimenti che solo l’Italia può offrire.
Proprio per questo è fondamentale l’innovazione, le invenzioni, le quali possono riuscire a far riscoprire sapori dimenticati, garantendo al contempo anche la sicurezza alimentare, fondamentale di questi tempi.
Correlazione cibo-salute
Senza ombra di dubbio quello che possiamo dire, ormai, è che è stato accertato dai diversi studi scientifici svolti in questi anni come tra salute e cibo ci sia una correlazione strettissima. In particolar modo, è fondamentale salvaguardare la produzione agricola e animale. E qui tocchiamo un tasto dolente per quanto concerne la situazione attuale mondiale; sì, perché la selezione di vegetali e animali recente è molto inferiore al minimo standard previsto per sfamare la popolazione mondiale.
D’altronde, soltanto 10 mila anni fa il mondo era abitato da poco più di 4 milioni di abitanti, oggi ne conta oltre 6 miliardi ed entro il 2050 ne sono previsti circa 10 miliardi. Ciò fa ben comprendere come sia sempre più difficile soddisfare le esigenze alimentari, garantendo la qualità di ciò che si propone. Il Corso HACCP online aiuta a chiarire questi aspetti e molti altri che riguardano la produzione alimentare, e la ristorazione in generale.
Modello italiano non moderno?
Alcuni esperti del settore giudicano il modello italiano non particolarmente ammodernato. In realtà, è lo stesso modello europeo ad essere arretrato, in particolar modo per quanto riguarda le previsioni di ciò che dovrebbe essere assicurato alle generazioni future. Parliamo di un modello fermo a diversi anni fa, che non garantisce uno sviluppo economico e qualitativo adeguato.
Ricordiamo che la cucina mediterranea è patrimonio dell’UNESCO, ma questa sta diventando sempre meno tradizionale e sempre più improntata sull’importazione di materie prime estere e semilavorati. Difatti, la tradizione italiana, pian piano, sta rischiando di abbandonare le sue radici, e diventare parte di un meccanismo più grande di lei.
Previsioni future
Potrebbe darsi che il futuro, almeno questa sembra essere la direzione, si orienti verso cibi esotici che hanno da sempre avuto un fascino particolare e che possono cogliere l’attenzione di tutti i ceti della popolazione. Sembra quasi che la pandemia ci stia facendo dimenticare quello che è un problema enorme, ovvero la scarsa riproducibilità di materie prime e risorse ambientali, ormai vicine alla fine.
E senza dubbio l’inquinamento così elevato verso cui sta andando incontro il mondo, con uso di pesticidi, mascherine, e quant’altro, non farà altro che accentuare una crisi profonda legata al cambiamento climatico, il quale intacca, come sappiamo, la nostra agricoltura.
Insomma, è evidente che bisognerà prendere in mano la situazione e cambiare le cose.
1 commento su “Tra chiusure e idee innovative, quale sarà il futuro del cibo in Italia?”
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