campagna vaccinale covid 19

Step della campagna vaccinale contro il Covid-19

La corsa della campagna vaccinale in Italia, avviata domenica 27 dicembre 2020 come nel resto d’Europa, un Vday che resterà nella storia sanitaria del nostro continente, si sta aggiornando. Secondo un piano che tiene conto delle diverse disponibilità dei vaccini e delle priorità relative alle categorie maggiormente a rischio. Anzitutto va ricordato che l’obiettivo del Ministero della Sanità italiano è quello di arrivare alla distribuzione e alla successiva somministrazione di dieci/tredici milioni di dosi. Questo, entro la fine del mese di marzo e l’inizio di quello di aprile, come ha spiegato a Radio Rai 1 la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa.

Obiettivo che si potrà raggiungere solo aggiustando il tiro della somministrazione nelle diverse regioni. L’andamento si sta sviluppando, in questo primo periodo, un po’ a macchia di leopardo, suscitando anche qualche polemica, in particolare nella regione Lombardia, per ritardi e problemi legati alla mancanza di medici e al personale sanitario in ferie.

Le categorie che verranno vaccinate per prime

Il quadro della situazione della campagna vaccinale. Come era stato annunciato, le categorie che verranno vaccinate per prime sono quelle individuate come prioritarie: operatori sanitari e socio-sanitari, personale e ospiti delle residenze sanitarie assistenziali per anziani, complessivamente circa due milioni di persone. A questa cifra va aggiunto il numero di tutti gli anziani che superano gli ottant’anni e che sono quasi quattro milioni e mezzo. In seconda battuta toccherà a uomini e donne con un’età compresa tra i 60 e i 79 anni, per un totale di circa tredici milioni e mezzo di persone. Si aggiungerà poi quella fetta di popolazione affetta da comorbilità cronica, intorno ai 7 milioni e mezzo. Insegnanti e personale scolastico saranno sottoposti alla vaccinazione nel secondo e nel terzo trimestre dell’anno.

vaccino

Toccherà poi agli operatori che svolgono la loro attività in servizi comunque essenziali. Fra queste, le Forze dell’ordine, chi lavora nelle carceri o presta servizio in luoghi di comunità. L’ultimo trimestre dell’anno dovrebbe essere riservato al resto della popolazione con età superiore ai 16 anni in quanto il vaccino non sarebbe ancora ufficialmente approvato per i bambini. La migliore protezione del vaccino si ottiene solo dopo la seconda iniezione, con un intervallo di circa tre settimane che dovrebbe essere quello giusto per quasi tutti i vaccini attualmente in fase di somministrazione o di approvazione.

Il Lazio è la regione che ha somministrato più dosi di vaccino

Al momento in Italia sono circa 170 mila le dosi somministrate. Al primo posto la regione Lazio con oltre 22 mila vaccini. Questo grazie ad un ottimo andamento della sua campagna organizzativa, già sperimentata nella fase dei testing. La campagna vaccinale sta andando molto bene anche a Trento, mentre – come si diceva – ci sono problemi in Lombardia, ma anche in Molise e in Calabria. Chiaramente, a distanza di pochi giorni dall’avvio della campagna vaccinale, siamo ancora in una fase di rodaggio. Importante è riuscire a recuperare in tempi rapidi perché la situazione resta critica in tutto il Paese e complessivamete in Europa.

Vaccine Day - Fiale di vaccino contro il Covid
Foto: © Pexels.

In Gran Bretagna si è partiti ieri con la somministrazione anche di Oxford AstraZeneca, è il primo Paese al mondo. L’Italia dovrebbe ricevere complessivamente 26,92 milioni di vaccini Pfizer-Biontech. A breve dovrebbe esserci anche il via libera, nel rispetto delle massime attenzioni di garanzia e sicurezza, anche per il vaccino di Moderna. A questi due dovrebbe aggiungersi successivamente AstraZeneca. Come ha in più occasioni ribadito il viceministro alla Sanità Pierpaolo Sileri, l’obiettivo è di arrivare a settembre con i due terzi degli italiani vaccinati per poter sviluppare una protezione di gregge. Ce la possiamo fare, secondo Sileri, accelerando i tempi e con la collaborazione di tutti.

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