Settemila contagi in Italia, a rischio le terapie intensive

Settemila contagi. Un numero che torna a fare paura. Nonostante si stiano compiendo passi in avanti per arrivare alla produzione e distribuzione dei vaccini anche in Italia, purtroppo si registra un notevole aumento di contagi. E a preoccupare di più sono i ricoveri negli ospedali che rischiano di mettere nuovamente in ginocchio le terapie intensive. Nelle ultime ventiquattro ore secondo il monitoraggio quotidiano del ministero della Salute sui nuovi contagi da Covid 19 si è registrato il numero di 7332 nuovi casi, e 152.196 tamponi eseguiti.

Contagi e morti in aumento, è di nuovo emergenza

Non solo i contagi però. Tornano a salire anche i morti: 43, per un totale di 36.289 vittime dall’inizio dell’emergenza. Inoltre i pazienti guariti oppure dimessi nelle ultime quarantotto ore sono stati 1.428. Secondo i dati del ministero, quindi, il numero dei contagi è davvero molto elevato. Un numero tale non si registrava dal 28 marzo, quando eravamo in pieno lockdown. A fare paura sono soprattutto i ricoveri ospedalieri. I pazienti in terapia intensiva sono 25 più di ieri, per un totale di 539. Secondo i dati, inoltre, aumentano anche i ricoveri ordinari +394 per un totale di 5470.

viso di donna preoccupato

Le regioni più colpite dai nuovi contagi

La maggiore diffusione del virus e quindi i nuovi contagi si registrano soprattutto in Lombardia con 1.844 regione seguita dalla Campania con 818, Veneto 657, Toscana 575. Nessuna regione a zero casi, la migliore è la Basilicata con 9 nuovi contagi. Il totale dall’inizio dell’epidemia sale a 372.799. “Rispetto a marzo-aprile- ha sottolineato il ministro della Salute Roberto Speranza a “Di martedì” su La7 – quando il nuovo coronavirus aveva colpito soprattutto la Lombardia e alcune regioni del Nord, la grande differenza è che ora il contagio è presente in tutto il Paese“. Nessuna regione può sentirsi libera e incolume da rischi ha chiarito il ministro.

Contagi da Covid in aumento in Italia
Sembra non arrestarsi la paura di una nuova emergenza

La curva epidemica “sta crescendo in tutta Italia“. L’obiettivo adesso è evitare nuove chiusure ma fronteggiare all’emergenza con interventi mirati. “Evitare le misure più drastiche – ha assicurato il ministro – dobbiamo lavorare per sfruttare il vantaggio che abbiamo rispetto ad altri Paesi“. Tutto dipenderà quindi dalle azioni messe in atto da governo e regioni per contenere i contagi e far rispettare le regole. Ma anche dai comportamenti delle persone, che devono rispettare le norme sul distanziamento sociale.

Le misure adottate nei vari Paesi

L’Italia con il nuovo decreto del Presidente del Consiglio tenta di contenere la diffusione del contagio, stabilendo le misure di intervento. Non chiusure totali, ma mirate. Ma resta lo scontro sulla scuola. Il governo e il ministero dell’Istruzione vogliono evitare di ritornare alla didattica a distanza. E questo sembrerebbe l’orientamento adottato da molte scuole: chiusura e isolamento soltanto delle classi interessate da nuovi contagi. Quarantena, cure e rientro a scuola. Finora le scuole sono state capaci di far rispettare le regole. Ma non è semplice. Molti giovani che a scuola sono controllati dai docenti poi all’esterno non indossano mascherine e non rispettano il distanziamento. E così il virus si diffonde. Molti gli asintomatici, ma anche i contagiati tra i pazienti più deboli.

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