Il territorio italiano è ricco di storia e siamo ancora ben lontani dallo scoprire tutti i resti che il Bel Paese ha da offrirci. Lo dimostra l’incredibile scoperta realizzata dagli archeologi del Parco di Paestum e Velia in Campania. Svariati gli elementi venuti alla luce, tra cui elmi della battaglia di Alalia e i resti del tempio di Atena presente in antichità sull’acropoli dell’area.
Cosa è stato ritrovato
Risale al VI secolo a.C. il tempo di Atena di cui sono stati rinvenuti i resti. Era sito sull’acropoli di Velia ed è il più antico di cui si ha notizia nell’area. Gli archeologi sono riusciti a rinvenire numerose ceramiche dipinte, così come due elmi. Uno di questi è etrusco e si ritiene possa essere stato strappato dal capo di un nemico durante la battaglia di Alalia.
Questa viene datata tra 541 e 535 a.C., circa, in Corsica. Sul campo a scontrarsi furono i Focei, attaccati sia da navi cartaginesi che etrusche. Entusiasta il direttore Massimo Osanna: “Si va ad accedere nuova luce sulla storia della potente colonia greca”. Un ritrovamento la cui eco è giunta fino a Roma, ovviamente, con il ministro della cultura Dario Franceschini che ha spiegato: “Importante continuare a investire con convinzione nella ricerca archeologica, che non smette di restituire tasselli chiave della storia del Mediterraneo”.
L’antica Hyele
A luglio 2021 hanno avuto inizio gli scavi sull’acropoli di quella che un tempo era nota come Hyele, oggi Velia. Era al secolo una colonia fondata dai Focei. Si parla del 540 a.C. e il popolo che vi viveva era principalmente caratterizzato da mercanti originari dell’Asia Minore.
Non è una sorpresa la presenza di un tempio in questo luogo ma la scoperta consente di aumentare le informazioni in merito. Si ritiene appartenga all’epoca ellenistica, intorno al 300 a.C. A ciò si aggiungono le basi di un tempo più antico, con pavimentazione in terra battuta. Le sorprese maggiori provengono da qui. I Focei lo dedicarono ad Atena, innalzandolo dopo la presa del promontorio, oggi tra Punta Licosa e Palinuro, in provincia di Salerno.
I dettagli del tempio
Dei ritrovamenti ha avuto modo di parlare Francesco Scelza, responsabile degli scavi. Ha spiegato come siano stati rinvenuti elementi architettonici in argilla cotta. Si tratta di decorazioni realizzate dagli artigiani di Cuma. Spazio anche a tegole della copertura, vasi e ceramiche dipinte. Tutte sono contrassegnate da una sigla, Ire (Sacro), che chiarisce la dedica ad Atena.
Il direttore Osanna ha poi proseguito: “Uno degli elmi ritrovati è di chiara provenienza etrusca. È la sorpresa più emozionante. Rende plausibile l’ipotesi che si tratti di resti di quella battaglia storica. I due elmi devono però ancora essere del tutto ripuliti e studiati. Al loro interno potrebbero esserci iscrizioni in grado di aiutarci a ricostruire con precisione la loro storia e, perché no, risalire all’identità dei guerrieri che li indossavano”.
Fonte fotografie: https://www.museopaestum.beniculturali.it/
2 commenti su “Scoperta a Velia, Campania: alla luce gli elmi della battaglia di Alalia”
Che bello!
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