“Domani, festa di San Lorenzo, è pure il giorno della mia festa. Ho già incominciato a provare di nuovo il gaudio di quel giorno sacro per me”. Parole semplici ricche di fede che appartengono ad un giovane San Pio da Pietrelcina, da poco diventato sacerdote. Per lui, infatti, il 10 agosto di ogni anno era un giorno speciale, perché ricorreva l’anniversario della sua ordinazione. E adesso dopo tanti anni dalla sua morte i suoi confratelli ricordano ancora quel giorno, con preghiera e riflessioni, per conservare la memoria di un grande santo dei nostri giorni.
San Pio, centodieci anni fa la consacrazione a Dio
Padre Pio, o San Pio, come tutti lo venerano oggi dopo la sua canonizzazione, è una delle figure più controverse e ricche di mistero. Ma senza dubbio un testimone della chiesa, tanto da essere venerato da tantissimi fedeli in Italia ma anche nel mondo. Secondo alcune testimonianze il 10 agosto del 1910 fra’ Pio lasciò Pietrelcina per recarsi a Benevento. E fu nel Duomo della città che ricevette l’ordinazione sacerdotale dalle mani di monsignor Paolo Schinosi, arcivescovo di Marcianopoli. Con lui la madre e altri sacerdoti. Una cerimonia semplice e solenne, ma toccante per lui.
E come testimonia una lettera che Padre Pio scrisse a Padre Agostino due anni dopo l’ordinazione sacerdotale quel giorno fu per lui un momento di grande festa. “Vado paragonando la pace del cuore, che sentii in quel giorno, con la pace del cuore che incomincio a provare fin dalla vigilia, e non ci trovo nulla di diverso. Il giorno di San Lorenzo fu il giorno in cui trovai il mio cuore più acceso di amore per Gesù. Quanto fui felice, quanto godei quel giorno”. Ma facciamo un passo indietro e ripercorriamo le tappe più importanti della sua vita.
La vita di San Pio, e la sua vocazione speciale
Nato il 25 maggio del 1887 Francesco Forgione è stato un religioso dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini. Si racconta che giovanissimo, a solo otto anni, rimaneva per ore davanti l’altare della chiesa di Sant’Anna a pregare. La sua vita a San Giovanni Rotondo è stata caratterizzata da una grande venerazione popolare. Al Sud e in varie regioni italiane si diffuse ben presto la fama di questo frate, taumaturgo e che aveva ricevuto il dono delle stigmate. Ma proprio la sua vita è stata al centro di critiche e sospetti in ambienti ecclesiastici e non solo. E anche dopo la sua morte. Fino alla proclamazione a santo avvenuta nel 16 giugno del 2002 da parte di papa Giovanni Paolo II, che si racconta ebbe uno speciale legame con padre Pio.
Le stigmate e la venerazione per San Pio
Quando ricevette per la prima volta le stigmate, questo avvenimento mistico portò un aumento del pellegrinaggio nelle zone del Gargano. Ma furono per padre Pio anche gli anni di maggiori sofferenze fisiche a causa di alcune strane malattie di cui non si è mai avuta un’esatta diagnosi. Un medico cercò di dare spiegazioni sulle stigmate, ma chiarì che “…le lesioni che Padre Pio presenta e l’emorragia che da queste si manifesta hanno un’origine che le nostre cognizioni sono ben lungi dallo spiegare. Ben più alta della scienza umana è la loro ragione di essere”.
Ma subito dopo iniziò una vera e propria persecuzione. Infatti il clamore e la curiosità che questo episodio provocò, costrinsero la chiesa a vietargli dal 1931 al 1933 di celebrare messe. Nacquero tanti gruppi di preghiera, e padre Pio non si fermò. Infatti si occupò di realizzare un ospedale, “Casa sollievo della sofferenza”, che diventerà un polo di eccellenza della sanità.
I segni di padre Pio tra i fedeli
Nonostante il suo isolamento durò a lungo, la venerazione e l’affetto dei suoi fedeli lo accompagnarono. Tanti i segni come il profumo che faceva sentire a persone anche lontane, oppure il beneficio della sua preghiera per i fedeli che ricorrevano a lui. La sua ultima messa a 81 anni il 22 settembre 1968. La notte successiva morì. E proprio il 23 settembre di ogni anno la chiesa lo ricorda. E in tanti si recano in pellegrinaggio nei luoghi di questo grande santo per ripercorrere i passi e la storia di un testimone di fede.