Roberto Benigni - Benigni al Berlin Festival 2020

Roberto Benigni compie 68 anni: tanti auguri “piccolo diavolo”

Esuberante, comico, provocante, commovente, geniale. Sono tanti gli aggettivi che si possono usare per descrivere Roberto Benigni, l’attore regista che oggi spegne 68 candeline. Amato in Italia, ma apprezzatissimo anche dal pubblico internazionale, Benigni ha segnato profondamente il cinema italiano degli ultimi 30 anni, grazie a film indimenticabili come “Non ci resta che piangere” del 1984, in coppia con Massimo Troisi, “Il piccolo diavolo” del 1988, “Johnny Stecchino” del 1991, “Il mostro” del 1994, e al suo capolavoro “La vita è bella” (quest’ultimi in coppia con la moglie Nicoletta Braschi), film del 1997 vincitore di tre premi oscar (come miglior attore, migliore colonna sonora e miglior film straniero).

Nato nella provincia aretina (Castiglion Fiorentino) da due genitori contadini, Luigi Benigni e Isolina Papini, il giovane Roberto esordisce come musicista. Nel 1971, poco più che maggiorenne, debutta poi a teatro nello spettacolo “Il re è nudo” diretto da Paolo Magelli. Da lì in poi la sua carriera d’attore e regista sarà segnata da un climax ascendente di successi, con qualche flop di critica e incassi. Oltre al teatro, Roberto Benigni è anche stato una star del piccolo schermo. Sono infatti molte le sue apparizioni televisive nel corso degli anni, con qualche celebre conduzione, come il Festival di Sanremo del 1980 e programmi di divulgazione, come “Tutto Dante”, in cui recita i canti della Divina Commedia.

Gli sketch immortali del Benigni comico

A suscitare il maggior apprezzamento da parte del pubblico è comunque il “personaggio Benigni”. La mimica, l’espressività, l’esuberanza e l’uso di un linguaggio esilarante con il tipico accento toscano, sono l’arma vincente che l’hanno reso celebre nel mondo. La sua vivacità da eterno ragazzino ha fatto sì che Roberto Benigni fosse protagonista di sketch memorabili, rimasti impressi nella storia, non solo cinematografica. Indimenticabili sono il “bacio” a Silvio Berlusconi durante la premiazione dei “Telegatti” del 1987, quello a Pippo Baudo alla “Tombola di Sanremo” nel 1993 o ancora l’esultanza per la vittoria dell’oscar per “La vita è bella” nel 1999, quando salì sulle poltrone del Dorothy Chandler Pavilion di Los Angeles tra gli applausi dei presenti.

Roberto Benigni: il genio artistico della poliedricità

La genialità dell’attore toscano non sta soltanto nella sua comicità, quanto nella sua capacità di saper affrontare temi seri, alla “maniera di Benigni”. Ne sono esempi “Johnny Stecchino” e “Il mostro”. Il primo affronta in maniera comica il tema del pentitismo mafioso, mentre il secondo è un richiamo alla vicenda del mostro di Firenze. “La vita è bella” è però il film in cui Roberto Benigni ha saputo incanalare tutto il suo genio cinematografico e non solo. La dolcezza con cui ha saputo raccontare una storia d’amore (per una moglie e per un figlio), che ha come sfondo l’Olocausto e la barbarie nazista, non può essere considerata che un vero e proprio capolavoro.

Nonostante nel corso degli anni i film da attore e regista sono via via diminuiti, Roberto Benigni ha saputo reinventarsi come divulgatore culturale. Oltre al già citato “Tutto Dante”, sono infatti da ricordare anche il “Canto degli Italiani”, “La più bella del mondo” e “I dieci comandamenti” della Bibbia (andati in onda dal 2012 e il 2013). L’ultima fatica di Benigni risale al 2019, con l’interpretazione di Geppetto nel “Pinocchio” di Matteo Garrone. Non è ancora chiaro quali siano i suoi progetti futuri, ma si spera di rivederlo presto, magari in TV con un nuovo show. Buon compleanno Roberto, artista a tutto tondo, ma fuori da ogni schema, che hai saputo regalarci risate, lacrime ed emozioni.

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