Nata sulla riva sinistra del Po, Pomponesco rientra a tutti gli effetti tra i piccoli centri di spiccato interesse storico e artistico. Situato nel basso mantovano, ha una storia ricca di fascino e legata a doppio filo al fiume più lungo d’Italia.
Pomponesco, la storia
Il nome Pomponesco fa riferimento ad un’iscrizione del II secolo d.C. che attesta la dimora presso il villaggio della famiglia romana Pompea. A confermare la data, il sarcofago della diciannovenne Pompea rinvenuto nel borgo e conservato oggi nel Palazzo Ducale di Mantova. La posizione ha attirato Etruschi e Galli, ma è sotto il dominio dei Gonzaga di Mantova che il piccolo villaggio diventò la rappresentazione perfetta della “città ideale“. Il progetto fu di Giulio Cesare Gonzaga che studiò nei dettagli la struttura e trasferì la sua corte del basso mantovano dando prestigio all’intero territorio.
Il Po era fondamentale per i commerci e ancora oggi è evidente la traccia lasciata da quell’epoca. Dotata di un suo piccolo porto, Pomponesco è un gioiello immerso nella quiete della campagna di Mantova. Il suo fascino ha attirato innumerevoli produzioni cinematografiche stregando nomi come quelli di Zavattini, Soldati, Bertolucci e Tinto Brass e Terence Hill. In particolare ad essere protagonista delle scene è la caratteristica piazza.
Cosa vedere
La pianta urbana di Pomponesco si sviluppava dal centrale castello a due direttrici che dividono l’abitato in quattro aree distinte e simmetriche. Il progetto di Giulio Cesare Gonzaga è rimasto immutato e ancora oggi si vede chiaramente l’idea alla base ma al posto del castello ora è presente la Piazza XXIII Aprile, racchiusa da palazzi dotati di porticati che offre prospettive degne di un quadro. Nello stesso luogo si trovano il Palazzo Comunale e di fronte la chiesa trecentesca di Santa Felicita e dei Sette Fratelli Martiri. Una delle attrazioni di maggiore interesse è il Palazzo Cantoni, proprietà di una facoltosa famiglia ebrea e dal quel discende Alberto Cantoni, celebre scrittore influenzato dalla Scapigliatura e autore di “L’illustrissimo” romanzo che descrive il mondo agricolo mantovano.
Il Teatro 1900 è il classico piccolo teatro di paese dei primi del Novecento e anche dopo la ristrutturazione ha mantenuto intatta la sua magia. A pochi chilometri da Pomponesco, è possibile visitare la riserva regionale naturale lombarda della Garzaia di Pomponesco. Con una superficie di 23 ettari fatta di aree boschive, è un’autentica culla di nitticore, garzette, cavalieri d’italia e gufi. Gli amanti delle due ruote, poi, possono approfittarne per pedalare lungo la Ciclovia del Po.
Infine non può mancare una visita al porto di Pomponesco con tipici casoni sul fiume e anse e spiaggette sabbiose, luogo di escursioni e passeggiate. Pomponesco è un piccolo gioiello da custodire e ammirare, un’altra storia italiana tutta da vivere.
1 commento su “Pomponesco, perla del basso mantovano”
Dev’essere un posto molto bello1