paura

“Non abbiate paura”. Il messaggio ecumenico per la Pasqua

“Non abbiate paura”, è il titolo del messaggio ecumenico per la Pasqua 2020 firmato dalla Chiesa cattolica, da quella ortodossa e dalla federazione delle Chiese evangeliche. Il testo porta la firma del vescovo Ambrogio Spreafico, presidente della commissione episcopale per l’Ecumenismo e il dialogo interreligioso della Cei.

paura a jerusalem

A siglare il messaggio anche il Metropolita Gennadios, arcivescovo ortodosso d’Italia e di Malta ed Esarca per l’Europa meridionale, patriarcato ecumenico. A rappresentare le Chiese evangeliche in Italia, il Pastore battista Luca Maria Negro.

Le Chiese unite contro la pandemia

Nel documento i rappresentanti delle diverse fedi religiose spiegano perché hanno sentito il bisogno di stilare un messaggio congiunto per la Pasqua 2020. “Sulla base della fraternità che deriva dal confessare lo stesso Signore, abbiamo sentito il bisogno di tornare ad esprimerci insieme”, scrivono i capi religiosi.

paura pandemia

La loro è “una parola comune di fronte alla pandemia che ha colpito il nostro Paese e il mondo intero. Una pandemia mondiale che non sta risparmiando nessuna regione del mondo”. Una terribile emergenza che “oltre a causare disagio, sofferenza e morte, condizionerà pesantemente le celebrazioni pasquali delle Chiese cristiane. Ciò con il rischio di offuscare quel sentimento di gioia che è tipico del tempo pasquale”.

Non abbiate paura

Il messaggio ecumenico ricorda che “nel Vangelo secondo Matteo la resurrezione di Gesù è annunciata prima da un terremoto e subito dopo dall’angelo del Signore che fa rotolare la grossa pietra del sepolcro, provocando in tutti i presenti, guardie e pie donne, un grande spavento. I rappresentanti delle fedi religiose rimarcano il fatto che la paura di cui si parla nel passo evangelico è diversa da come la possiamo comunemente intendere.

paura e simboli della pasqua

“Si tratta di una paura di segno ben diverso – si legge nel messaggio ecumenico – Paura che rende tremebondi e che paralizza, quella delle guardie. Paura unita a una grande gioia, grazie all’annuncio dell’angelo, quella delle donne. Un misto di timore e di gioia che le mette in movimento e fa di loro le prime annunciatrici della resurrezione

La rinascita dopo la sofferenza

Per questo – evidenziano i capi religiosi – anche in questo tempo di contagio, vogliamo raccogliere l’invito dell’angelo a non avere paura. Nel rispetto delle norme di sicurezza cui dovremo continuare a sottostare per impedire la diffusione della pandemia, come Chiese ci sentiamo chiamate ad essere annunciatrici della risurrezione. La morte non ha l’ultima parola.

rinascita con albero di pasqua

Il dono del Cristo morto e risorto è  trasformazione, rinnovamento e  rinascita. Questa pandemia rafforza in noi la vocazione ad essere insieme, in questo mondo diviso e al contempo unito nella sofferenza. Insieme come testimoni dell’umanità e dell’ospitalità, attenti alle necessità di tutti e particolarmente degli ultimi, dei poveri, degli emarginati. Con un sentimento di gratitudine speciale a Dio per i tanti che si prodigano senza sosta a fianco di chi soffre”.

#l’Italianelcuore

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