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Luisa Spagnoli, la Montessori della moda italiana

Non tutti sanno che Luisa Spagnoli creò il cioccolatino più famoso del mondo: Il Bacio Perugina. Ma cosa c’entra il cioccolato con l’alta moda? Sembrerebbe nulla. Eppure, la giovane titolare di un’azienda dolciaria è stata la pioniera del fare impresa al femminile. Ebbe un’idea rivoluzionaria e si buttò a capofitto nella moda. Come? Scoprendola quasi per caso.

Fonte foto: Facebook, pagina ufficiale

Chi era Luisa Spagnoli? Ecco la sua incredibile storia

Siamo abituati a pensare a Luisa Spagnoli come ad una delle grandi firme della moda italiana. Una catena di boutique sparse in Italia e nel mondo, porta il nome di una donna coraggiosa e intraprendente. Proprio in questi giorni, è tornata su Rai 1, la fiction, interpretata da Luisa Ranieri che ha recitato con grande passione questa figura.

Luisa Spagnoli produce cioccolato dal 1907
Un cioccolatino ripieno -Ph Pexel

Apprezzata molto anche da Nicoletta Spagnoli, la pronipote, che nel 2016 ha assistito alla prima, in forma privata, a Perugia nel salone del Palazzo dei Priori.

Un regalo inaspettato

Siamo negli anni ’20. Mentre Luisa è a capo della sua ormai consolidata azienda dolciaria, “La Perugina”, inizia ad avere i sintomi della malattia che la porterà alla morte. Riceve in regalo una coppia di conigli d’angora. Sono animali da compagnia a pelo lungo, belli e docili. Hanno una particolarità: vanno spazzolati ogni giorno. Luisa mentre li accarezza e spazzola si rende conto che tutto quel pelo può essere cardato. Li alleva nel suo giardino e inizia a sperimentare un nuovo filato, l’angora appunto, ha sempre avuto talento per la sartoria e inizia a produrre indumenti alla moda.

Una coppia di conigli d’Angora- Ph Pexel

E’ convinta che non esista un vero e proprio pret a porter per la donna moderna: L’inventerà lei. L’angora diventa il cashmere a buon mercato, infatti saranno oltre 8000 gli allevatori che spediranno, via posta, il pelo pettinato di 250.000 conigli. Un’indotto enorme.

Un’azienda all’avanguardia

L’esperimento funziona e già a quei tempi, siamo negli anni ’30, si può dire che l’azienda era etica. I conigli d’angora, infatti, non vengono uccisi o tosati ma semplicemente pettinati, in una catena di montaggio pet friendly. Ma la Spagnoli non si ferma al giusto trattamento degli animali, istituisce l’ora dell’allattamento per le sue operaie, l’asilo nido aziendale, la piscina, costruisce case per i dipendenti. Negli anni ’40 molti soffrono fame e freddo e alle famiglie degli operai vengono distribuite, come pacco natalizio, maglieria e filati per un valore di 4000 mila lire, una cifra enorme per l’epoca. Un’esempio seguito da altre aziende con pacchi dono per i dipendenti.

L’apprendistato e l’autonomia delle future maglieriste

Luisa Spagnoli era avanti anni luce in ogni campo. Considerando che aveva comprato una drogheria e si era messa a produrre confetti e cioccolatini senza sapere nulla di dolciumi. Luisa era geniale e al genio nulla sembra impossibile.

Luisa Spagnoli e l'apprendistato
Un gomitolo di pura lana d’Angora- Ph Pexel

Il lavoro di maglieria, per esempio, veniva appaltato ai conventi, dove le suore insegnavano a giovani apprendiste il lavoro. Una volta imparato il mestiere, la Luisa Spagnoli regalava loro la macchina da maglieria, così da essere lavoratrici autonome. Insomma, le aiutava a crescere professionalmente e a mettersi “in proprio”. Solo Maria Montessori, nel campo medico della psicologia infantile era arrivata ad avere una visione così illuminata.

Il tailleur “Rosso Kate” di Luisa Spagnoli

Luisa non arriverà a vedere la trasformazione industriale della sua azienda, morirà a Parigi nel 1935 e saranno i suoi tre figli a portare avanti i suoi progetti. Il marchio crescerà in maniera esponenziale negli anni ’50. Anche i figli si distensero per i disegni e la qualità della manifattura.

Getty/Chris Jackson, Joseph Johnson, WPA Pool

Oggi si attesta tra le aziende più solide e apprezzate del Made in Italy. Avete presente l’iconico tailleur rosso che la Duchessa di Cambridge Kate Middleton ha indossato in più di un occasione? E’ una creazione Luisa Spagnoli. La Duchessa lo ama e lo indossa alla perfezione, tanto che questo particolare tailleur, è diventato un must stravenduto in Inghilterra e richiesto anche in altri paesi come L’Australia, dove il brand non è presente, portandolo alla ribalta mondiale.

La Boutique storica a Milano

Eleganza e femminilità. La Maison Umbra è ormai radicata nel panorama della moda italiana. Le sue boutique con il loro Chandelier in cristallo di Murano, brevettato negli anni ’50, sono un luogo dove il vero lusso, quello discreto si respira.

Luisa Spagnoli, la bottega storica a Milano, Galleria Vittorio Emanuele
La Galleria Vittorio Emanuele a Milano- Ph Pexel

Boutique che ottengono riconoscimenti prestigiosi, come quella in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano, nominata “Bottega storica” dal comune milanese. Le Botteghe storiche fanno parte di un albo che racchiude tutte le attività commerciali dal forte radicamento urbano, tale da conferirgli valore di bene culturale. Questa è la moda italiana.

La dolce e straordinaria vita di Luisa Spagnoli

Con 130 milioni di euro di fatturato annui, ora la quinta generazione della famiglia Spagnoli si affaccia alla guida dell’azienda. Con le nuove collezioni e testimonial di prestigio come Caterina Balivo, simbolo di eleganza di Rai 1, il marchio italiano è pronto ad espandersi all’estero, oltre i confini europei. Se la storia straordinaria di questa donna vi ha incuriosito, vi consigliamo di vedere la fiction prodotta dalla RAI. Così, quando vi imbatterete in uno dei suoi negozi o assaggerete un Bacio Perugina in edizione limitata, saprete che state acquistando un po’ di storia della moda italiana.

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