Con una serie di domande e risposte, ti sveliamo le principali curiosità sulla pasta. Non solo il cibo più amato dagli italiani ma anche quello che, insieme alla pizza, ci caratterizza nel mondo. Ma che, sembrerà strano, non fu inventato né consumato per la prima volta in Italia.
Lo sapevi che ha origini antichissime?
Molti fanno risalire le origini della pasta al neolitico, essendo questo il periodo in cui si diffuse la produzione del frumento. Ma solo ai tempi degli antichi romani si ha il primo formato.
Lo sai quale fu il primo formato?
Si chiamava làgana. Si trattava di rettangoli sottili, precursori delle nostre lasagne. L’impasto era fatto con acqua e farina di grano aromatizzato con spezie e fritto nell’olio d’oliva. Comparve per la prima volta in un ricettariodi Marcus Apocius, un cuoco che pare sia vissuto a cavallo tra il I secolo a.C. e il I d.C.
Chi furono i primi a cucinare la pasta secca?
Furono gli Arabi, che importarono in Sicilia questa usanza. Il primo tipo a essere cucinato furono i vermicelli. Una delle prime testimonianze sul modo di cucinare questa pasta si trova in una guida turistica arabo-siciliana del 1154.
Lo sapevi che un tempo non si impastava con le mani?
Ebbene sì. Fino al XIX secolo la massa veniva impastata da lavoratori a piedi nudi che la pigiavano a ritmo di mandolino. Questo sistema rimase in atto fino agli inizi del 1800 quando Ferdinando II, re di Napoli, si persuase all’idea di far progettare un sistema più veloce e igienico.
Lo sapevi che la pasta non era un piatto salato?
Pare strano, ma è così. Inizialmente veniva condita con miele e spezie, in particolare cannella. Nel 1500 si diffuse a Napoli l’usanza di vendere la pasta per strada. Si mangiava con le mani, senza nulla o condita solo con formaggio. Il sugo la sposò solo nell’800. Un condimento con pomodoro, basilico e un pizzico di sale sostituì la pasta scialba dai chioschi. La prima ricetta della pasta al sugo è del 1839 e si trova nell’appendice del testo Cucina teorico pratica di Ippolito Cavalcanti.
Perché fu inventata la pasta essiccata?
La pasta secca fu inventata perché, essendo ricca di calorie e sostanze nutritive, era un’ottima fonte di energie per gli esploratori che partivano per lunghi e faticosi viaggi. Inoltre, essiccata era facile da trasportare e non era soggetta al deterioramento.
Quanti tipi ne esistono?
Penne, spaghetti, farfalle. Integrale o all’uovo. Fresca e ripiena. Riempiremmo pagine e pagine se volessimo elencarli tutti. Sono più di 350.
Lo sai che la pasta è la principale fonte di energia per il nostro organismo?
100 g di pasta apportano in media: 371 kcal, 75g di carboidrati, 2g di zuccheri, 2g di grassi e 13g di proteine.
Quanta se ne produce ogni anno e dove se ne consuma di più?
In Italia si producono 3,3 tonnellate di pasta all’anno. E al Sud se ne consuma di più che al Nord. Ai 40kg a testa consumati ogni anno in Sicilia si oppongono i 20Kg del Trentino Alto Adige.
Ma lo sapevi che ebbe anche dei nemici?
Sì, il nostro amato piatto ebbe degli oppositori. Arthur Schopenhauer la definì ‘l’alimentazione dei rassegnati’, poiché alcuni ritenevano che potesse causare malattie mentali. Il partito fascista, invece, sosteneva che rendesse le persone pigre. Il futurista Marinetti accusava la pasta di uccidere l’animo virile e guerriero degli italiani. Anche Mussolini era del suo stesso parere. Abolirne l’uso, secondo loro, avrebbe liberato l’Italia dal grano straniero e favorito l’industria del riso.