A partire dal 10 dicembre, l’Unione Europea è “zona rossa”. Lo ha stabilito il Dpcm dello scorso 3 dicembre che, oltre a regolamentare gli spostamenti sul territorio italiano, ha specificato come si deve comportare chi torna dall’estero per le feste di Natale. Chi volesse trascorrere all’estero le sue festività potrà dunque farlo (nei Paesi in cui gli italiani sono ammessi) ma, al rientro, dovrà seguire rigide regole. Con l’Unione Europea “zona rossa”, infatti, tutto diventa ancora più complicato.
Unione Europea zona rossa: cosa succede dal 10 al 20 dicembre
Le regole riguardano soprattutto i lavoratori che rientrano dall’estero, per trascorrere in famiglia le loro vacanze. L’Unione Europa è zona rossa fino al 20 dicembre, ma le regole si fanno ancor più rigide dopo il 21. Ciò significa che chiunque voglia lasciare un Paese dell’area Schenghen per atterrare nel nostro Paese deve mostrare un tampone con esito negativo, effettuato non più di 48 ore prima. In caso non lo facesse, dovrà osservare una quarantena di 14 giorni.
Le possibilità sono dunque due: ci si sottopone ad un tampone (rapido oppure classico) nel Paese europeo in cui ci si trova, e si parte unicamente se il Covid-19 non viene rilevato, oppure ci si autodenuncia presso l’Asl del proprio comune italiano e si resta per due settimane in isolamento fiduciario. Un piccolo cambiamento, rispetto a ciò che succedeva in precedenza. Prima del 10 dicembre, infatti, gli italiani di rientro potevano sottoporsi al tampone presso una struttura pubblica o privata sul suolo italiano.
I Paesi interessati, e quindi quelli dichiarati “zona rossa”, sono:
- Austria
- Belgio
- Bulgaria
- Cipro
- Croazia
- Danimarca
- Estonia
- Finlandia
- Francia
- Germania
- Grecia
- Irlanda
- Lettonia
- Lituania
- Lussemburgo
- Malta
- Paesi Bassi
- Polonia
- Portogallo
- Repubblica Ceca
- Romania
- Slovacchia
- Slovenia
- Spagna
- Svezia
- Ungheria
- Gran Bretagna
- Irlanda del nord
- Islanda
- Norvegia
- Liechtenstein
- Svizzera
- Andorra
- Principato di Monaco
Vacanze di Natale lontano da casa: le regole al rientro
Cambieranno anche le vacanze di Natale. Innanzitutto, gli amanti dello sci non potranno regalarsi la loro tradizionale settimana bianca: fino al 7 gennaio gli impianti saranno chiusi ai non professionisti. Allo stesso modo, il Governo ha imposto lo stop alle crociere dal 21 dicembre al 6 gennaio. La regola più “stringente” riguarda però gli spostamenti tra regioni: dal 21 dicembre al 6 gennaio non si può lasciare la propria regione di residenza, a meno che i motivi non siano essenziali (salute, lavoro, necessità). Niente Natale nelle seconde case, dunque.
E niente Natale coi parenti che vivono in una regione diversa dalla propria. È possibile spostarsi invece all’interno della propria regione (se gialla), ma non il 25 e il 26 dicembre e l’1 gennaio. Chi scegliesse di fare il Capodanno in hotel, potrà farlo ma unicamente con servizio in camera: nessuna cena al ristorante e nessun veglione, dunque. Andare all’estero per le festività è possibile, se ci si trova in una regione gialla. Tuttavia, è necessario scegliere un Paese aperto al turismo italiano e seguire le disposizioni al rientro: chi rientra, dal 21 dicembre e fino al 6 gennaio, deve sottoporsi ad una quarantena di 14 giorni.
2 commenti su “L’Italia dichiara l’Unione Europea “zona rossa”: cosa significa”
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