Italia, dove si vive meglio? La classifica del Sole 24 ore, male il Sud

È Bergamo la città italiana in cui si vive meglio. Questo emerge dall’Indagine sulla qualità della vita condotta dal Sole 24 Ore, che misura il benessere nei territori italiani attraverso 90 indicatori da fonti certificate, suddivisi in sei categorie tematiche: ricchezza e consumi, affari e lavoro, ambiente e servizi, demografia, società e salute, giustizia e sicurezza, cultura e tempo libero. Un riconoscimento che sottolinea l’eccellenza della città lombarda, ma che, al contempo, mette in luce un panorama variegato in tutta Italia, con un forte divario tra Nord e Sud.

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Il Nord Est tra i territori più premiati per qualità di vita

Alle spalle di Bergamo, il podio si completa con Trento e Bolzano, rispettivamente al secondo e terzo posto. La grande sorpresa arriva proprio dalla città altoatesina di Bolzano, che compie un notevole balzo in avanti, passando dalla tredicesima posizione del 2023 alla terza di quest’anno, un salto di ben dieci posizioni. Questo successo è parte di un trend positivo che coinvolge gran parte del Nord Est, dove il Trentino-Alto Adige e il Veneto dominano la classifica. In Lombardia, Monza e Brianza si colloca al quarto posto, tallonata da Cremona al quinto. Udine, vincitrice dell’edizione precedente, conferma una performance solida, mantenendo posizioni di rilievo (sesto posto) anche in questa edizione, mentre Verona e Vicenza si piazzano rispettivamente al settimo e all’ottavo posto, testimoniando la forza del Nord Est in questo indice di benessere.

Risultati deludenti al Sud, con poche eccezioni

Purtroppo, il Sud Italia continua a registrare risultati deludenti. Reggio Calabria si aggiudica la maglia nera, ultima al 107esimo posto, mentre Napoli si posiziona subito avanti, al penultimo posto. Al terz’ultimo posto c’è Crotone. A partire dalla 83esima posizione, inizia a manifestarsi una serie di città metropolitane e territori meridionali che occupano le ultime posizioni della classifica, tra cui Catania (83), Messina (91), Palermo (100), insieme a zone meno urbanizzate come il Sud Sardegna (93), le province di Enna (97) e Cosenza (102). Un quadro che riflette la persistente difficoltà di molte aree del Mezzogiorno in termini di qualità della vita. Tra le migliori città del Sud ci sono Bari (65esimo posto) e Lecce (72esimo posto).

Le ultime posizioni della classifica rispecchiano le difficoltà del Sud:

  • Palermo (100 esima, – 5 posti rispetto allo scorso anno)
  • Caserta (101 esima, – 3 posti)
  • Cosenza (102 esima, stabile)
  • Vibo Valentia (103 esima con -7 posizioni)
  • Siracusa (104 esima, stabile)
  • Crotone (105 esima, – 2 posizioni)
  • Napoli (106 esima, -1 posizione)
  • Reggio Calabria (ultima, – 6 posizioni).

La flessione delle città metropolitane

Le città metropolitane, da sempre simbolo di dinamismo e sviluppo, vedono una flessione preoccupante. Milano, ad esempio, scende di quattro posizioni e si colloca al 12° posto, mentre Bologna subisce una perdita di sette posizioni. Firenze, che per tre anni consecutivi aveva fatto parte della top 10, subisce un crollo verticale, passando al 36° posto, con una perdita di ben 30 posizioni. Roma, da parte sua, registra una discesa di 24 posizioni, arrivando al 59° posto. Torino, infine, perde 22 posizioni e si colloca al 58° posto, subito davanti alla Capitale. Un trend che sembra indicare la difficoltà delle grandi città a mantenere livelli di benessere elevati, pur rimanendo importanti centri economici e culturali.

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