Luciano Capponi è il presidente della squadra di calcio Monterosi Tuscia; è regista, musicista, compositore e tanto ancora. Lo abbiamo intervistato per italiani.it.
Le sue giornate sono ricche di impegni e incontri, lei è regista e autore di cinema, teatro e televisione. È musicista e compositore e, già da qualche anno, anche presidente di una squadra di calcio. Come ha deciso di diventare il presidente della Monterosi Tuscia?
Casualmente… un campo di pozzolana vicino casa mi intristiva e lo trasformai in un campo d’erba e la squadra di calcio che militava in terza categoria scalò le categorie. In breve, eccoci in serie C, sette campionati vinti.
Lei ha scritto la “Lettera ai giovani calciatori”. La lettera si conclude scrivendo “Ricordati che tu rappresenterai un’intera città e sarai d’esempio”. Quanto è importante nel mondo del calcio, ma non solo, dare il buon esempio?
L’esempio è più importante delle regole. Un istruttore, un maestro elementare o un professore che trasmettono serenamente l’etica dell’esistenza, nutrono con la giusta aria i loro allievi che a loro volta porteranno con sè questi valori. NO FAIR NO PLAY è il tentativo “utopistico” di cambiare il calcio, fuori dal business, dalla Violenza e da tutta quella ragnatela che ha trasformato un gioco in una guerra.
Che ruolo ha avuto e ha la musica nella sua vita?
Fondamentale, nasco con la musica e nella musica. A sedici anni fondo il complesso i “BEATI” suonando nelle migliori piazze d’Italia e partecipando dal ‘67 a trasmissioni televisive. Da allora ho realizzato colonne sonore per il cinema, il teatro e le televisione e ho scritto centinaia di canzoni. Il mio sogno è dirigere un orchestra sinfonica.
Lei ha una formazione teatrale importante, ha lavorato in teatro come attore, mimo, regista, autore, poeta. Qual è il suo pensiero sulla ripartenza dei teatri dopo questi anni bui?
Il teatro è quasi morto, stritolato da condizionamenti e regole che nulla hanno a che fare con il teatro, il covid è solo una parte. Non c’è cultura, preparazione e specialmente gavetta, si confonde il teatro con la televisione o con il cinema. Si presuppone che la dizione sia fondamentale, così come le scenografie imponenti. E’ un capitolo enorme.
Quando vedremo il suo prossimo film?
Il mio prossimo film è nell’aria… si chiama “La fine del tempo”. Sarà il terzo di una trilogia che conclude la mia investigazione fiabesca sul regno dei morti.
Calcio, cinema, musica. C’è un filo che collega queste sue passioni? Ce ne sono altre di passioni?
Si, c’è un filo… comunicare, sollevare sipari, diradare tenebre, alimentare dubbi su certezze pavloviane…se sapessi dipingere userei anche questo. Ho anche altre passioni, volare (sono pilota), andare in mare (mi sono costruito una barca), mi diletto con l’orto, il vino, l’olio e ho un grande seguito di cani e gatti.
Quali sono i suoi progetti per il futuro?
Ho sognato tutta la mia vita e mi rimangono due sogni non ancora realizzati… bèh, visto che tutti gli altri hanno avuto vita, non vedo perché non debbano realizzarsi… però non posso dire quali… per scaramanzia? Chissà.
Fotografie gentilmente concesse da Luciano Capponi.
1 commento su “Intervista a Luciano Capponi: calcio, teatro, musica… una vita di successi”
Molto interessante!