"Vulcano" più piccolo del mondo - fontana ardente Monte Busca

Il “vulcano” più piccolo del mondo si trova in Romagna

L’Italia è piena di meraviglie e di siti insoliti, più o meno noti. Uno di questi è il Monte Busca (Appennino tosco-romagnolo), che si trova nei pressi della S.P. 22 per Tredozio, in provincia di Forlì-Cesena. Il monte, che si eleva per 740 metri sopra il livello del mare, è famoso per la presenza sulla sua cima del “vulcano” più piccolo del mondo, meta ogni anno di decine di turisti e curiosi da ogni parte d’Italia. Bisogna comunque precisare che non si tratta di un vero e proprio vulcano, ma “più semplicemente” (si fa per dire) di una fontana ardente. L’appellativo improprio di “vulcano” viene dalla forma della fontana e dalle sue fiamme perenni, che ricordano appunto i vulcani in eruzione. Le fiamme sono prodotte dalla dispersione del gas metano e altri idrocarburi nell’aria, che vengono sprigionati dal suolo.

Il “vulcano” più piccolo del mondo e le sue fiamme accese da secoli

La fontana ardente del Monte Busca non è l’unica presente sull’Appennino emiliano, anche se si tratta della più famosa. Inoltre la sua fiamma sembra ardere da secoli. Uno dei primi riferimenti attestati a questo “vulcano” più piccolo del mondo risale al 1577, nel testo “Descrittione di tutta Italia” del frate domenicano Leandro Albertini. L’interesse per questa fontana ardente crebbe molto nel Novecento. Alla fine degli anni Trenta divenne proprietà della Società Idrocarburi Metano, che fece costruire una condotta per il metano. Gli elevati costi e la ridotta portata di gas fecero fallire il progetto in pochi anni. Lo stesso destino ebbero anche i progetti successivi, l’ultimo dei quali (una perforazione in cerca di giacimenti significativi) datato 1975.

Nel corso dei decenni la fontana ardente del Monte Busca è stata usata per gli scopi più svariati, dalla realizzazione di attrezzi, fino alla cucina. Le sue fiamme si spengono raramente (come ad esempio durante forti piogge), ma quando ciò accade, queste vengono prontamente riaccese per evitare la dispersione di metano.

Foto in evidenza: © Lamberto Zannotti – Wikimedia Commons (CC BY-SA 3.0).

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