In questi giorni, è decisivo il ruolo della Protezione Civile nella gestione dell’emergenza Covid 19 e delle misure atte a contenere la diffusione del virus. Abbiamo imparato a conoscere il capo del Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli. E’ lui ad “entrare nelle nostre case”, tutti i giorni intorno alle 18.00, per fornirci i dati sull’emergenza Coronavirus. Un appuntamento ormai fisso che scandisce le giornate monotone degli italiani.
La componente volontaria
All’interno del sistema di Protezione Civile un ruolo fondamentale è svolto dai volontari. Migliaia di uomini e donne quotidianamente impiegati nelle attività più disparate. Dagli aspetti sanitari (in particolar modo Croce Rossa Italiana e Misericordie) alla consegna di farmaci e generi di prima necessità a persone anziane e fragili. Dal montaggio tende alla realizzazione di veri e propri ospedali (il caso dei volontari della Associazione Nazionale Alpini). E’ bene ricordare che tutte le azioni di volontari e volontarie sono coordinate dalle autorità di Protezione Civile, a livello nazionale, regionale e comunale.
La competenza e la responsabilità dell’insieme delle emergenze di protezione civile sono in capo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ai Governatori regionali, ai sindaci. Il volontariato, pertanto, per poter operare, deve necessariamente essere attivato e agire sotto il coordinamento di uno dei livelli sopra menzionati.
Di cosa si occupa e com’è organizzato il sistema di Protezione Civile
È un sistema che, tra mille difficoltà, è ormai ben funzionante in Italia e che abbiamo imparato a conoscere nel corso di drammatici eventi. Terremoti, alluvioni, incendi boschivi e altre calamità naturali. Le attività di cui si occupa la Protezione Civile sono tante, ma puntualmente individuate dalla normativa in materia. Sono principalmente riassumibili in prevenzione e gestione delle emergenze dei rischi connessi alle calamità naturali. Del rischio chimico e nucleare, del rischio ambientale e igienico-sanitario (come il caso dell’emergenza in corso), di attività di difesa civile.
Delle attività connesse a eventi di rilevante impatto locale, delle attività di supporto per la redazione dei piani di emergenza. Infine, delle attività di accoglienza, assistenza e supporto al fenomeno dell’immigrazione. La componente volontaria della protezione civile può essere distinta in due grandi categorie: quella dell’associazionismo e quella dei gruppi comunali. Tutte le associazioni costituite senza scopo di lucro, possono aderire al sistema di PC. E’ il caso dell’Associazione Alpini o dell’Associazione nazionale Carabinieri, ad esempio. Realtà di volontariato costituite con finalità ben precise che, in situazioni di necessità ed emergenza, possono essere attivate dall’autorità competente per svolgere attività di PC. Per il resto del tempo, queste associazioni hanno vita e finalità proprie.
Protezione civile a livello comunale
Diverso è il caso dei Gruppi Comunali. Infatti, sul territorio di riferimento, ciascun Comune è responsabile delle attività da porre in essere in caso di calamità. Come? Attivando una struttura denominata Centro Operativo Comunale (COC), composta dagli amministratori e dai dipendenti. Allorché la situazione lo richiede, quando emerge la necessità di ulteriore collaborazione alla gestione dell’emergenza, il COC attiva il volontariato di Protezione Civile. Una grande realtà, dunque, che, nostro malgrado stiamo imparando a conoscere e apprezzare ancora di più in questi giorni. Una realtà aperta, all’interno della quale – ognuno di noi – può fare la propria parte.
#l’Italianelcuore