Esiste una Toscana tutta da scoprire al di fuori delle classiche rotte turistiche focalizzate sugli itinerari di Firenze, Siena e Pisa. Tra i protagonisti di questa Toscana nascosta c’è anche il piccolo borgo di Anghiari in provincia di Arezzo. Sono già in molti ad aver notato la sua bellezza. Non per nulla rientra nella lista dei borghi più belli d’Italia. È stato anche designato bandiera arancione e città slow per la sua incessante attività di valorizzazione della propria identità e patrimonio culturale.
Il borgo di Anghiari è immerso nel verde delle dolci colline toscane, incastonato tra la Riserva Naturale dei Monti Rognosi e il lago di Montedoglio. Le cinta muraria duecentesche che limitano il perimetro del piccolo paese donano un’atmosfera senza tempo. Tutto sembra essersi fermato al Medioevo.
Col naso all’insù per le vie del borgo di Anghiari
Nel borgo di Anghiari l’aria medievale trasuda dai suoi antichi edifici in pietra. E proprio quelle mura sono state testimoni di un passaggio fondamentale per l’epoca. Infatti nella vallata sottostante, la cosiddetta “Piana della Battaglia” andò in scena la famosa Battaglia di Anghiari che vide l’esercito fiorentino sopraffare gli invasori milanesi. La battaglia rimase talmente impressa nella memoria dei fiorentini che nel 1503 incaricarono il genio di Leonardo da Vinci di realizzare un affresco sulla parete del Salone del ‘500 di Palazzo Vecchio. Purtroppo l’opera è andata perduta, ed oggi restano solo alcuni schizzi di artisti che ebbero la fortuna di vederla. Camminando con il naso all’insù per le vie del borgo di Anghiari la prima cosa che noterete è la Torre dell’Orologio. Continuando a vagare per le piccole viuzze del centro non potrete non accorgervi dei due palazzi principali: Palazzo Marzocco e Palazzo Taglieschi.
Il primo soprannominato anche “Palazzo della Battaglia” custodisce al suo interno un museo dedicato proprio all’evento bellico. Non è solo una ricostruzione del celebre episodio, ma un vero e proprio viaggio nella storia del borgo di Anghiari dalle sue origini fino ai giorni nostri. Palazzo Taglieschi invece custodisce tutta una serie di importanti opere d’arte, come la Madonna in legno policromo di Jacopo della Quercia. Passeggiando al di fuori dei vicoli del centro, vi capiterà sicuramente di imbattervi nei Giardini del Vicario. Qui tra il verde e tutti i colori di fiori che costellano l’intero borgo, potrete gustarvi un buon caffè e godere della vista delle rilassanti distesi di verde offerte dalla valle.
La tradizione tra le mani degli anghiaresi
Passeggiare per il borgo di Anghiari sarà come fare un tuffo indietro nel tempo. L’ odore di Medioevo non salirà solo dagli edifici, ma anche dai suoi abitanti intenti a preservare e tramandare le proprie tradizioni. Nel borgo sono numerosissime le attività artigianali ancora presenti: intagliatori, intrecciatori di vimini e tessitori della lana.
La tradizione non viene mantenuta solo attraverso la sopravvivenza di questi antichi mestieri, ma anche attraverso tante celebrazioni risalenti a secoli fa. La più famosa è certamente la “Scampanata di Anghiari”. Ogni 5 anni nel mese di maggio i partecipanti alla Scampanata devono presentarsi nella piazza centrale entro le sei del mattino. I ritardatari vengo poi prelevati dalle loro abitazioni su un carretto tutto agghindato, e vengono colpiti dal lancio di uova e farina da parte di una folla in visibilio. Nel borgo di Anghiari tempo e tradizione si fondono per ricreare un’atmosfera unica che potrete rivivere solo immergendovi in essa spirito e corpo.