Giada Gerini e la sua lotta per i diritti dei non udenti. Intervista
Come ci si sente quando non si capisce qualcosa a cui si è interessati? Quali sensazioni si provano di fronte a un muro che blocca la nostra percezione della realtà? E’ quello che ci si chiede dopo aver visto il video diffuso da Giada Gerini tramite il suo profilo Facebook in questi giorni.
Sara Giada Gerini, 36 anni, sarda, atleta, non udente. “Lo sport è l’antidoto alla solitudine e alla discriminazione”
Sara Giada Gerini è un’eccellenza italiana, una grande atleta che ha fatto parte della Nazionale di pallavolo sordi. Anche nel suo caso, come per esempio nel caso di Bebe Vio, lo sport assume un ruolo che trascende la semplice competizione. “L’ho sentito e vissuto come una parte naturale della mia giornata e della mia vita e ho capito che per me è un modo di comunicare e di esprimermi. Quello che non dico a parole lo dico col movimento e con gesti col pallone, con la racchetta. Ho capito che è una rivincita, una mia diversa abilità.”
#FacciamociSentire assieme a lei
Con la sua campagna #FacciamociSentire, Giada Gerini chiede che i contenuti dei video televisivi siano sottotitolati. Si tratta di una battaglia fondamentale non solo per i non udenti, ma anche per tutta la nostra società. Un paese attento ai diritti dei cittadini è certamente un traguardo di civiltà che porterebbe benefici per tutti. Il crollo dei muri, di tutti i muri, parte da iniziative come questa.
Mentre guardavo il tuo video mi sono immaginato di trovarmi in un cinema a guardare un film in una lingua sconosciuta senza sottotitoli. Credo che in una situazione del genere mi sentirei davvero sconfortato. Tu cosa provi quando questo ti capita?
“Rispondo alla domanda con alcune righe di una mia riflessione che non ho ancora pubblicato: invito gli udenti a fare questo tipo di simulazione.
In un momento clou della giornata, quando siete con la vostra famiglia o con il vostro partner, togliete l’audio alla vostra tv e provate a decodificare la comunicazione con la lettura labiale , senza sottotitoli.
Vi verrà mal di testa? Capirete qualcosa? Vi sentirete mortificati e figli di un dio minore?
Questo e’ il senso della mia battaglia , questo per la tv. E nella vita di tutti i giorni senza un aiuto scritto e visivo?!
Il mio disagio in questi contesti lo definisco Impotenza.”