La sua morte avvenuta il 18 luglio del 1610 resta avvolta da mistero. Sono passati 412 anni dalla morte di uno degli artisti più controversi della storia dell’arte italiana. Amato, odiato, perseguitato in vita, osannato dopo la sua morte, perché la sua arte resta impareggiabile, la sua cura e ricerca del colore e della naturalità sono inimitabili. Quel giorno tra le coste di Porto Ercole moriva Michelangelo Merisi, a tutti noto come Caravaggio. Una vita vissuta tra genio e sregolatezza. E anche la sua morte resta un mistero. Ripercorriamo le tappe più importanti della vita di questo grande artista.
Caravaggio, il pittore irrequieto
Nato a Milano il 29 settembre del 1571 ebbe una formazione artistica in diverse città, da Roma, Milano, Malta, Napoli, Sicilia. La sua arte in un primo momento non apprezzata, anzi spesso criticata negli ambienti che frequentava, divenne poi amata. A lui si riconosce l’eccezionale sensibilità nel rendere la dimensione umana, fisica ed emotiva dei suoi personaggi. E’ come se parlassero. Usava solo modelli dal vivo, e aveva una maniacale ossessione per l’uso scenografico della luce.
E per questo in un primo momento non fu capito. Accadeva spesso che le opere a lui commissionate, fossero disprezzate dai committenti perché non rispecchiavano i canoni classici della pittura del tempo. Celebre il grande rifiuto del dipinto “Morte della Vergine”. Sotto la protezione del cardinale Del Monte realizza i quadri più significativi “La Vocazione e il Martirio di san Matteo”. E ancora “San Matteo e l’angelo”.
Questa condizione suscitò grande malessere in Caravaggio, che viveva la sua vita peregrinando in molte città, rendendosi spesso protagonista di risse e violenti alterchi. Fino all’omicidio commesso nel maggio del 1606. Fu costretto alla fuga e a cercare protezione in molte città italiane per evitare la condanna a morte. Ma questi sono gli anni più importanti per la sua arte. I colori dei suoi quadri, però, si fanno più scuri, le ombre più intense, le composizioni più affollate di personaggi, i soggetti che ritrae più drammatici.
Gli ultimi anni e la morte
Nel suo peregrinare Caravaggio raggiungerà Malta, Siracusa, Messina, Palermo, Napoli. E sono gli anni delle opere più celebri. A Malta dipinge la “Decollazione del Battista”, “Davide e Golia” a Napoli, il “Seppellimento di Santa Lucia” a Siracusa.
Nel 1610, infine, Caravaggio tenta di rientrare a Roma, ma muore a Porto Ercole. Resta un mistero la sua morte. Le ipotesi variano e gli studi sono molteplici: dall’omicidio, alla morte per malattia. Ciò che è certo e che il suo corpo non venne ritrovato. Solo di recente sono state effettuate alcune analisi sui dei resti, attribuiti al celebre pittore.
Le trasposizioni cinematografiche
Sulla vita di questo ribelle ma geniale pittore sono state fatte diverse trasposizioni cinematografiche. Nel 2008 intensa l’interpretazione di Alessio Boni, nella fiction televisiva di Raiuno dedicata all’artista. E a breve sarà Riccardo Scamarcio a “vestire i panni” di Caravaggio in “L’ombra di Caravaggio” di Michele Placido.
Fonte fotografia in evidenza: Ritratto di Caravaggio di Ottavio Leoni, Firenze, Biblioteca Marucelliana. Pubblico dominio