Palazzo della ragione Piemonte, Torino

Fase 3: ancora buone notizie. Il Piemonte sospende l’unità di crisi

“Il Piemonte sta guarendo”: dopo oltre cento giorni di emergenza chiude l’unità di crisi istituita per la pandemia da Covid 19. La Regione compie così un passo avanti significativo. Dopo mesi di paura e di angoscia tra la popolazione, la seconda regione italiana in assoluto più colpita dal virus adesso prova a guardare oltre. L’unità di crisi era stata aperta il 22 febbraio nella sede della Protezione civile. Adesso la chiusura garantendo soltanto un turno di reperibilità.  

Unità di crisi - Palazzo della ragione Piemonte, Torino
Palazzo della ragione Piemonte, Torino (foto di Cristiano Caligaris su Unsplash)

Unità di crisi, cosa cambia in Piemonte

L’unità di crisi creata dalla regione Piemonte a febbraio per l’emergenza era composta da un team di sei componenti. Con un compito ben preciso: monitorare i casi di contagio e intervenire in aiuto della popolazione. La supervisione dell’organismo era dell’assessore regionale alla sanità, Luigi Icardi, guidata da Mario Raviolo, direttore dell’emergenza 118, poi travolto dalle polemiche e sostituito da Vincenzo Coccolo, nominato commissario straordinario per l’emergenza Covid 19. Tra gli altri alla guida dell’organismo ci sono Elide Azzan, dell’Asl di Novara, e Paolo Vineis, vicepresidente del Consiglio superiore di sanità, professore all’Imperial college di Londra e membro della task force dati per l’emergenza Covid-19.

Unità di crisi - dottori in sala operatoria
Photo by Piron Guillaume on Unsplash

L’unità pronta a riaprire nel caso di una seconda ondata

L’emergenza sembra essere rientrata in Piemonte, perché è calata la curva epidemiologica. Ma l’unità di crisi è pronta a ripartire nel caso di una nuova ondata. Nell’ultimo report settimanale inviato al ministero della Salute la situazione appare positiva “con valori entro le soglie di riferimento, un basso livello di rischio e una incidenza ridotta rispetto alla settimana precedente”. Da qui la decisione di allentare le misure di contenimento e chiudere l’unità. “Possiamo dire – spiega Vincenzo Coccolo, commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus in Piemonte – che è una notizia positiva. L’Unità di crisi è stata il termometro della situazione. Con il procedere degli eventi è stata progressivamente rimodulata, e ora, in quella che dal nostro punto di osservazione è diventata una ‘Fase 2’ molto avanzata, ha assunto la veste attuale”.

I dati del Piemonte sulla pandemia

Secondo quanto riportato anche su diversi media nazionale la pandemia ha fatto registrare un alto numero di contagi al Nord. Il totale dei morti in Piemonte, a sabato 13 giugno, è arrivato a 4006. I nuovi contagi, a questa data, sono 40 di cui 34 asintomatici. Ma è aumentato il numero dei guariti con 319 casi, altri 2028 malati sono ‘in via di guarigione’. I ricoverati in terapia intensiva sono scesi a 27. I tamponi diagnostici finora processati sono 365.223, di cui 201.760 risultati negativi. E speriamo che l’allentamento delle misure come sta avvenendo in altre regioni non porti ad un aumento di contagi. Ma anzi cresca la consapevolezza tra la popolazione di rispettare le regole per evitare una seconda ondata.

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