Esultanza Mussolini: la FIGC apre un’inchiesta

La Procura della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) ha avviato un’indagine in seguito agli eventi verificatisi durante la partita di Serie B tra Juve Stabia e Cesena, giocata domenica pomeriggio. Alcuni tifosi presenti allo stadio avrebbero esultato per il gol di Romano Floriani Mussolini, pronipote del dittatore Benito Mussolini, alzando il braccio al cielo. Un gesto che ha suscitato preoccupazioni a causa dell’associazione immediata con il cosiddetto “saluto romano”, uno dei simboli più noti del fascismo.

L’esultanza è stata interpretata da parte di alcuni come un atto di omaggio al regime fascista, dato il cognome del giocatore, che richiama la figura di Benito Mussolini, fondatore del fascismo. Il gesto in sé, tuttavia, è un fenomeno abbastanza frequente negli stadi italiani, dove i tifosi celebrano i gol con diversi tipi di movimenti e saluti, ma nel caso specifico il richiamo al fascismo ha creato una forte polemica.

Apertura inchiesta della FIGC

La Procura della FIGC ha quindi avviato un’indagine per accertare la natura del gesto e il contesto in cui si è verificato. Dopo i risultati dell’inchiesta si valuterà se adottare eventuali provvedimenti disciplinari nei confronti dei responsabili.

L’indagine è stata confermata all’agenzia di stampa AFP da una fonte interna alla FIGC, che ha sottolineato come la Federazione stia trattando il caso con la massima attenzione, vista la delicatezza del tema e l’importanza di mantenere un ambiente di sport privo di qualsiasi forma di incitamento all’odio o di riferimento a ideologie pericolose.

L’episodio ha suscitato reazioni contrastanti, con alcuni che ritengono il gesto innocuo e limitato alla passione per il calcio, mentre altri lo interpretano come un chiaro richiamo a simboli del passato fascista. In un contesto sociale e politico sempre più attento alle tematiche legate ai diritti civili e alla memoria storica, episodi del genere richiamano l’attenzione sul delicato equilibrio tra libertà di espressione e rispetto per la dignità e la storia collettiva. Il calcio, come sempre, resta un campo di scontro anche per le questioni che vanno ben oltre il gioco stesso.

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