Lockdown light: niente spostamenti nelle aree a rischio, coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino, negozi chiusi nelle zone dove i contagi sono più diffusi. E, ancora, maggiore utilizzo dello smart working, didattica a distanza nelle scuole a partire dalla terza media. ‘No’ allo svolgimento dei concorsi, potenziamento delle corse dei mezzi pubblici per evitare assembramenti; stop alle crociere. Queste alcune delle drastiche misure del nuovo Dpcm varato dal governo Conte nell’intento di arginare il fenomeno pandemico che ha raggiunto livelli più che preoccupanti. Le nuove restrizioni andranno in vigore il 5 novembre e resteranno valide fino al prossimo 3 dicembre.
Per l’esecutivo nazionale si tratta di un lockdown light, un lavoro studiato su misura per ogni zona del Paese al fine di superare questo momento di grave criticità dettato dalla recrudescenza pandemica. Il premier Conte ha firmato il decreto in nottata dopo ore di trattativa con i governatori delle regioni. Nel testo definitivo i 21 parametri per classificare il livello di rischio di ogni singola regione non sono cambiati, così come l’impianto delle chiusure. Rispetto alla bozza precedente barbieri e parrucchieri potranno restare aperti anche nelle regioni “rosse”. Quelle individuate per l’alto numero di contagi o per l’inadeguatezza del sistema sanitario sono Lombardia, Piemonte, Alto Adige, Valle d’Aosta e Calabria.
Lockdown light
Il nuovo Dpcm prevede che dalle 22 alle 5 del mattino siano consentiti esclusivamente “gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute”. Inoltre è raccomandato di non spostarsi, durante la giornata, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi”.
Nelle aree fortemente a rischio in cui i contagi sono in crescita esponenziale “è vietato ogni spostamento in entrata e uscita dai territori”. Si tratta delle zone che ricadono nel cosiddetto scenario 3 e nello scenario 4. In quest’ultimo sono vietati anche “gli spostamenti all’interno dei medesimi territori”, quindi a livello comunale e provinciale.
Negozi chiusi, fermi anche i mercati
Nelle zone a massimo rischio rimangono aperti i negozi di alimentari, le rivendite di tabacchi e le farmacie. Chiusi i negozi (calzature, abbigliamento etc) ed anche bar e ristoranti a cui è consentita l’attività di asporto e di consegna a domicilio fino alle 22. Ferma pure l’attività mercatale.
A scuola le lezioni in presenza si potranno tenere fino alla seconda media, dalla terza media in poi scatta la didattica a distanza anche per gli istituti superiori. La mascherina sarà obbligatoria a scuola per i bambini delle elementari e delle medie, anche quando rimangono seduti al banco.
Lockdown light anche per il trasporto pubblico
La bozza del nuovo Dpcm prevede che a bordo dei mezzi pubblici del trasporto locale e del trasporto ferroviario regionale sia consentito “un coefficiente di riempimento non superiore al 50 per cento”, fatta eccezione per il “trasporto scolastico dedicato”. Lo smart working è incentivato ai massimi livelli, sia nella pubblica amministrazione che nel settore privato.
Stop alle crociere e ai concorsi
Il Dpcm prevede anche lo stop dei servizi di crociera da parte delle navi passeggeri di bandiera italiana. Possono concludere il loro percorso le crociere che termineranno il loro itinerario entro l’8 novembre. E’ inoltre consentito alle navi di bandiera estera impiegate in servizi di crociera l’ingresso nei porti italiani esclusivamente ai fini della sosta ‘inoperosa’.
Per questo nuovo periodo di lockdown è prevista la “sospensione dello svolgimento delle prove preselettive e scritte delle procedure concorsuali pubbliche e private e di quelle di abilitazione all’esercizio delle professioni”. Lo stop ai concorsi era già stato previsto dal governo in una prima bozza del Dpcm del 24 ottobre scorso ma le Regioni si erano opposte.
Sport
Nelle zone rosse il Dpcm prevede la sospensione delle attività sportive, comprese quelle nei centri e circoli sportivi, anche se svolte all’aperto. E’ solo consentito “svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione.
E comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo di mascherina”. Si può inoltre svolgere “attività sportiva esclusivamente all’aperto ed in forma individuale”. Il decreto non chiude i circoli sportivi nei territori nazionali non soggetti a ulteriori restrizioni (come nelle zone rosse) ma vieta l’uso degli spogliatoi.