Dopo il vaccine day di ieri, 27 dicembre, l’Italia ritorna arancione. Si chiude così la prima fase di zona rossa delle festività natalizie, iniziata il 24 dicembre. Per la nazione, le disposizioni governative ora prevedono tre giorni arancioni, fino alla vigilia di Capodanno.
Il cambio di colore comporta l’apertura dei negozi e gli spostamenti nel Comune senza autocertificazione. Continua intanto il monitoraggio sui contagi. Secondo i dati del ministero della Salute i nuovi casi positivi registrati oggi sono 8.585 (ieri 8.913) mentre i nuovi decessi sono 445 (ieri 298). I dimessi guariti sono 14.675 (ieri 7.798); complessivamente i casi positivi dallo scoppio della pandemia sono 575.221, 6.539 in meno rispetto a ieri.
L’Italia è arancione ma la campagna vaccinale non si ferma
“Nessuno si tiri indietro, il vaccino è sicuro, tutte le fasi sono state svolte con grande serietà rispettando i tempi necessari per le scelte migliori”. A ribadirlo è Rosaria Capobianchi, direttore laboratorio di virologia dello Spallanzani prima vaccinata in Italia, che spiega la sua adesione alla campagna. “Io mi sarei voluta vaccinare, anche non fossi stata inserita fra i primi, lo avrei fatto. È importante che nessuno si tiri indietro. Questa scelta è sicura, di assoluto altruismo e amore per i nostri cari e per la comunità. I vantaggi sono enormemente più grandi rispetto a possibili effetti collaterali”
Dall’inizio della pandemia 90mila sanitari contagiati
Su 2.019.660 casi di contagio da Sars-Cov-2 avvenuti in Italia dall’inizio della pandemia, 89.879 hanno riguardato gli operatori sanitari. Infatti proprio a favore di questa categoria sono iniziate le prime vaccinazioni anti-Covid. È quanto rilevano gli ultimi dati della sorveglianza integrata Covid-19 a cura dell’Istituto superiore di sanità (Iss), aggiornati a ieri, 27 dicembre.