Covid-19 sulla pelle. Ecco come il virus può manifestarsi

Il Covid-19 può manifestarsi anche attraverso determinate alterazioni cutanee. Questi fenotipi cutanei, sei per l’esattezza, sono dei veri e propri campanelli d’allarme da non sottovalutare ma, anzi, da indagare. Lo dimostra un recente studio italiano coordinato dal dermatologo Angelo Marzano, direttore della Scuola di Specializzazione in Dermatologia e Venereologia dell’Università degli Studi di Milano. Lo specialista si è avvalso del supporto della Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse (SIDeMaST). Il risultato della ricerca è stato pubblicato sul Journal of the American Academy of Dermatology.

Il Covid-19 e la pelle - donna che si tocca la gola

Quando dobbiamo preoccuparci?

Il Covid-19, dunque, non si manifesta sempre e soltanto con febbre, tosse, dolori articolari o problemi gastrointestinali, ma può interessare la nostra pelle. E allora, quali sono i casi in cui bisogna preoccuparsi? Ad esempio, quando sulla cute appaia una reazione simile all’orticaria, al morbillo (sugli arti e sul tronco) o alla varicella. Ma anche in presenza di lesioni simili ai geloni o alla vasculite (con colorito rosso vinoso e possibile formazione di ulcere sugli arti inferiori).

Covid-19 e la pelle- mani con virus

Lo studio del Covid-19 sulla pelle

Il Covid-19, Marzano lo conosce bene. Oltre che medico e coordinatore dell’interessante ricerca, è stato il primo a essere ricoverato per Coronavirus a Milano, dopo il paziente 1 di Codogno. Era il 22 febbraio dello scorso anno. In questo studio, condotto su 200 pazienti in tutta Italia, prevalentemente maschi, con un’età media di 57 anni, Marzano ha osservato che, tra i giovani, i geloni sono il sintomo prevalente e si manifestano mediamente per 22 giorni. Inoltre, essi sono stati associati a una manifestazione quasi sempre asintomatica del virus. Le altre eruzioni cutanee, invece, della durata media di 12 giorni, sono state associate a una forma più o meno severa. “In base ai nostri studi – ha spiegato il dottore – non c’è correlazione diretta tra gravità della manifestazione cutanea e quella della malattia da Sars-CoV-2. Piuttosto, una correlazione esiste tra aumento dell’età e aumento della gravità della malattia”.

Covid-19 e la pelle- un viso con irritazione

I segnali da non sottovalutare

Il Covid-19 può dunque aggredire la pelle. L’esperto suggerisce di prestare particolare attenzione a precisi segnali che possono comparire sull’epidermide. Un’apparente orticaria, un eritema molto esteso, un’improvvisa vasculite, ecchimosi e geloni vanno considerati tutti possibili spie della malattia che devono indurci a fare un tampone. “Il nostro lavoro – ha affermato Marzano – non si esaurisce qui. Vogliamo infatti studiare i meccanismi attraverso i quali il virus produce le lesioni cutanee una volta che si è introdotto nell’organismo attraverso l’apparato respiratorio. Per questo, insieme ai miei collaboratori, stiamo scrivendo un progetto che verrà inviato al Ministero della Ricerca. L’obiettivo è contribuire a una sempre più rapida e approfondita conoscenza della malattia per far sì che la Comunità Scientifica possa sconfiggerla nel più breve tempo possibile”.

cellula virus

“La pelle, aspetto poco considerato”

Anche Ketty Paris, presidente SIDeMaST e direttrice dell’Unità operativa complessa di Dermatologia del Policlinico Gemelli di Roma, si è espressa sull’argomento: “La pelle – ha detto – può essere spia di malattie e questo aspetto, purtroppo, è ancora poco considerato. Sicuramente questo studio è molto importante perché dimostra che essa può essere un ‘segno’ del Covid anche quando i sintomi sono pochi. È da tempo, in realtà, che raccogliamo dati e ci sono diversi lavori pubblicati da dermatologi che mostrano le manifestazioni cutanee in corso di Covid. È chiaro che, rispetto a chi ha problemi respiratori, l’aspetto ‘meno grave’ della malattia, come può essere appunto una manifestazione cutanea, tende di solito a essere meno considerato. Ma questo non è corretto, perché – ha precisato Paris – può essere estremamente importante”.

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