Un francobollo italiano per ricordare un compleanno importante. Il festeggiato non è una persona ma un Caffè. Il più antico Caffè d’Europa che, alla fine del 1720, quindi trecento anni fa, fu inaugurato a Venezia da Floriano Francesconi. Si chiamava Alla Venezia trionfante ed era una delle tante botteghe da caffè della città dei Dogi. Ma tale era il piacere di sedersi ai suoi tavolini e fare due chiacchiere con quel simpatico proprietario che gli avventori pensarono di fargli onore riferendosi al locale solo con il suo nome.
“Andemo da Florian” dicevamo i veneziani dell’epoca per darsi appuntamento in quel Caffè. E in men che non si dica Alla Venezia trionfante divenne per tutti il Caffè Florian. Allora come oggi, il Caffè più antico d’Europa, sotto le Procuratie Nuove in Piazza San Marco, si chiama Florian e così è conosciuto in tutto il mondo. Per anzianità, gli farebbe concorrenza solo il parigino Procope che però oggi è diventato un ristorante.
Un mese difficile, quello del dicembre 2020 appena trascorso, per ricordare un anniversario così importante. Talmente difficile che il giorno del compleanno, il 29 dicembre, il Caffè era chiuso come gran parte dei locali di Venezia, in particolare quelli di Piazza San Marco. Nato come Caffè per i veneziani, diventato presto il Caffè più conosciuto e frequentato da turisti di qualsiasi parte del mondo, oggi il Florian vive le difficoltà legate alla pandemia da Covid 19. Inutile e costoso tenerlo aperto in una città con pochi veneziani in giro e priva dei tanti turisti che, nel bene e nel male, hanno caratterizzato la vita di Venezia in particolare negli ultimi decenni.
Al Florian clienti illustri fin dalla sua apertura
In realtà, anche i turisti del passato che arrivavano in laguna hanno sempre frequentato e preferito il Caffè Florian, mescolandosi con i veneziani dell’epoca. Ai suoi tavolini si sedevano Lord Byron e Madame de Stael, Chateaubriand e Stendhal, Silvio Pellico e Carlo Goldoni che al Florian si ispirò per scrivere la sua commedia La Bottega del Caffè. Ma anche Giacomo Casanova che qui intrecciava le sue trame amorose.
Una clientela illustre per un illustre caffè letterario, forse il più prestigioso dell’Europa dell’Ottocento. Al Florian aveva sede la redazione della Gazzetta Veneta di Gasparo Gozzi, il primo giornale moderno. E dal Florian il patriota Daniele Manin proclamò nel 1848 la Repubblica dopo che Venezia era insorta contro gli austriaci.
Quella sera del 1893 in cui nacque l’idea di dar vita alla Biennale
Non solo. Proprio ragionando seduto a un tavolino della Sala del Senato del Caffè Florian, una sera del 1893, l’allora sindaco di Venezia Riccardo Selvatico e i suoi amici, artisti ed intellettuali, ebbero l’idea di dar vita ad un’esposizione d’arte. Quella che successivamente prese il nome di Esposizione Internazionale d’Arte Contemporanea, oggi conosciuta come la Biennale di Venezia. Voleva essere un omaggio al re Umberto I e alla Regina Margherita di Savoia. Da allora, l’arte è sempre stata di casa da queste parti e oggi il locale ospita Temporanea: le realtà possibili del Caffè Florian. E Unica (un artista con una sola opera), importanti manifestazioni che hanno coinvolto artisti di fama internazionale. Iniziative che propongono il Caffè come spazio di ricerca nel campo dell’arte contemporanea.
Al Florian si introdusse anche l’idea tradizionale europea del Caffè-Concerto con un’orchestra all’aperto che ancora oggi contribuisce ad intrattenere gli ospiti in quella dimensione magica che universalmente è riconosciuta come il più bel salotto del mondo, Piazza San Marco.
Le raffinate salette del Florian testimoni di piccole grandi storie
Nel Novecento ai tavolini del Florian si sono seduti Ernest Hemingway e Henry James, Gabriele D’Annunzio e la marchesa Casati Stampa, Coco Chanel e Charlie Chaplin…. Ma anche Elisabetta II d’Inghilterra, François Mitterand, Clark Gable, Elton John, Michelangelo Antonioni, Martin Scorsese, Omar Sharif, Mel Gibson, Catherine Deneuve… la lista di ospiti famosi potrebbe essere ancora molto molto lunga.
Tra un bicchiere di Malvasia e un caffè nero, una cioccolata calda e un cappuccino, uno spritz e un calice di prosecco, al Florian sono passati, e sono stati interpretati, tre secoli di storia e di cultura. A fare da sfondo, le raffinate e preziose salette interne le cui vetrate si affacciano sul colonnato delle Procuratie Nuove e su Piazza San Marco. La Sala del Senato ma anche quella Cinese, la sala delle Quattro Stagioni o degli Specchi e quella degli Uomini Illustri, la Saletta Liberty creata nel 1920 (le altre sono precedenti) quando la ventata dell’Art Nouveau era in gran voga anche a Venezia.
Un francobollo delle Poste Italiane per ricordare un compleanno importante
Icona di stile e di buon gusto, dello stile veneziano e italiano nel mondo, il Caffè Florian è uno scrigno di arte e di storia dove si sono intrecciate chiacchiere e pettegolezzi ma anche affari di stato e situazioni che hanno contribuito alla realizzazione di grandi cambiamenti.
Se potessero parlare, chissà cosa ci potrebbero raccontare le salette di questo storico Caffè! Ben altra atmosfera si respira in questi giorni e ben altro clima avrebbe dovuto fare da sfondo al compleanno numero trecento. Il Coronavirus ha in parte cancellato questo importante anniversario. In attesa di tempi migliori, l’emissione del nuovo francobollo, valido per la posta ordinaria in Italia, testimonia questa storia lunga tre secoli.
(Documenti e Immagini Archivio Caffè Florian)