Draghi in visita a Tripoli, nuovo impulso alla cultura italiana in Libia

“Abbiamo parlato della nostra collaborazione in campo progettuale, con precisi riferimenti alle infrastrutture civili, in campo energetico, in campo sanitario, in campo culturale. L’Italia darà nuovo impulso all’Istituto di Cultura Italiano in Libia, aumenterà le borse di studio per gli studenti libici che studiano italiano. In sostanza, c’è la volontà di portare quello che era l’interscambio culturale e economico con la Libia ai livelli che aveva cinque-otto anni fa. E in questo senso gli incontri che abbiamo avuto ci portano a pensare che si potrà anche superare quel livello. In altre parole si vuole fare di questa partnership una guida per il futuro, pur nel rispetto della piena sovranità della Libia”. Dunque, un nuovo impulso in Libia anche alla cultura e alla lingua italiana.

Draghi in visita a Tripoli con  il Primo Ministro libico Abdelhamid Dabaiba
Mario Draghi con il Primo Ministro libico Abdelhamid Dabaiba – Licenza CC-BY-NC-SA

Sono le parole del presidente del Consiglio Mario Draghi in una dichiarazione congiunta alla stampa con il premier del Governo di unità nazionale della Libia, Abdulhamid Dabaiba, dopo l’incontro a Tripoli. La prima visita all’estero del nostro Capo di Stato.

La visita di Draghi in Libia: momento unico per ricostruire un’amicizia

Un momento importante, questo incontro di Draghi che era accompagnato dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio, per ricostruire un’antica amicizia con solide basi anche culturali. “La vicinanza tra i due Paesi – ha aggiunto Draghi – non ha mai conosciuto pause. Pensate che l’ambasciata italiana è stata l’unica aperta durante tutto il conflitto”. Con grande coraggio da parte dei diplomatici che sono rimasti, ha sottolineato il premier. Ferma restando la necessità che il cessate il fuoco continui, in Libia oggi ci sono tutti i presupposti per guardare al futuro di Italia e Libia in un’ottica di collaborazione da mettere in atto con celerità e decisione. Uno sguardo alla storia del secolo scorso ci conferma il legame stretto, non solo geografico, che ha segnato con fasi alterne il percorso dei due Paesi. Un rapporto costante tra queste due sponde del mare Mediterraneo.

Il rapporto storico tra Italia e Libia

La Libia fu una colonia del Regno d’Italia dal 1912 al 1947. In Libia arrivarono negli anni trenta coloni italiani che provenivano in particolare dal Veneto, dalla Basilicata, dalla Calabria e dalla Sicilia. Nel 1939 gli italiani, concentrati nelle zone costiere, erano circa 120 mila, rappresentavano il 13 per cento della popolazione. A Tripoli erano addirittura il 37 per cento e, nonostante le difficoltà del secondo dopoguerra (la Libia diventa indipendente nel 1953), alla fine degli anni Sessanta gli italiani erano ancora circa 20 mila. I rapporti tra i due Paesi restavano stretti, soprattutto per ragioni economiche. E inevitabilmente la lingua e la cultura italiana erano fortemente presenti. Fino al 1970 quando Gheddafi decise per l’espulsione di tutti gli italiani e la confisca delle loro proprietà. I rapporti comunque non si sono interrotti.

Draghi in visita a Tripoli  - Ambasciata italiana a Tripoli
Ambasciata italiana a Tripoli (ph credit Ministero degli Esteri)

Ricordiamo, fra l’altro, il gasdotto Greenstream che trasporta gas naturale dalla costa libica a quella italiana. Poi è arrivata la guerra durante la quale, come ha ricordato Draghi, comunque l’Italia è rimasta l’unico Paese a tenere aperta la propria ambasciata nella capitale libica.

Nuove borse di studio per gli studenti libici che vogliono imparare l’italiano

L’incontro del premier italiano con quello libico ha ribadito la necessità di continuare il legame storico tra i due Paesi. Da questo primo incontro potrebbero tornare ad aprirsi per l’Italia possibili spiragli diplomatici ma non solo. Certamente anche economici. Di cooperazione sui migranti con una particolare attenzione da parte italiana al problema umanitario. E di fondamentale interscambio culturale che vede nell’attività dell’Istituto di Cultura Italiano una delle sue principali risorse, con tanti progetti. Come pure nelle prospettate borse di studio per gli studenti libici che studiano italiano. Una lingua che in passato era frequente sentire parlare soprattutto sulle coste, tra Tripoli e Bengasi, di questo Paese del Mediterraneo. Testimonianza dei rapporti pluridecennali che legano la Libia all’Italia.

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