albero parco cittadino

Regala un albero alla tua città, un progetto per tante città

Piantare un albero per almeno sette buone ragioni. Ridurre la temperatura e l’inquinamento atmosferico, incrementare la biodiversità e migliorare la qualità dell’aria, regolare il deflusso delle acque meteoriche. Anche, incrementare il valore sociale e il benessere collettivo. In più, da un punto di vista strettamente pratico, offrire aree ombrose e ridurre la radiazione solare riflessa. Sono sempre più i Comuni italiani che hanno deciso di promuovere e incentivare la donazione di alberi da parte dei privati cittadini. “Regala un albero alla tua città” è un progetto teso a stimolare il contributo personale di ogni cittadino, ente, società, associazione per migliorare la qualità della vita, da un punto di vista ambientale, del proprio contesto urbano, mettendo al centro l’albero e l’insieme degli alberi come una grande foresta urbana costituita da migliaia di esemplari. Si abbelliranno strade, viali, piazze, parchi ma anche aree pubbliche come i giardini delle scuole.

albero - un parco cittadino

Il progetto nasce dalla legge 10 del 2013 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”. La normativa prevede, nei comuni con una popolazione superiore ai 15 mila abitanti, la possibilità di piantare nuovi alberi mettendo a carico di cittadini, imprese o associazioni gli oneri di questa operazione. Con un doppio vantaggio: da una parte incrementare il verde pubblico, dall’altra (e questo riguarda direttamente i donatori) motivare la donazione con finalità celebrative o commemorative. Bello sapere che quell’albero è dedicato ad una certa persona che grazie alla nuova pianta in un certo senso continua a vivere. Bello ricordare che quell’albero testimonia un particolare evento da ricordare in modo tangibile e per molti anni.

Da Rimini a Torino, da Padova a Terni, città che aderiscono al progetto “Regala un albero”

Ci ha pensato il Comune di Rimini con due proposte. La più importante prevede un contributo di 250 euro per ogni singolo albero con la dedica eventualmente proposta dal cittadino e l’iscrizione del donatore al registro Donatori di alberi. In alternativa, e questa è la seconda proposta, si può versare un contributo di 150 euro. Il Comune lo dedicherà, mettendo insieme altre donazioni analoghe, alla ripiantumazione di alberi in zone dove sono stati abbattuti o dove ci sono piante ammalate. A Torino si può decidere dove piantare l’albero scelto. Con un contributo minimo di 50 euro si può partecipare alla raccolta fondi per acquistare alberi per il Vivaio comunale.

albero - un parco

A Milano sono già molte le società che hanno aderito all’iniziativa, allargata anche a piante e panchine con la finalità comunque di realizzare una città più verde. Significativa è stata la donazione dell’associazione sportiva dilettantistica Scuola Basket Sound che ha donato 9 panchine rosse, simbolo contro la violenza sulle donne, da collocare in altrettante aree verdi della città. A Padova è stato fissato un tetto di cento euro per ciascun albero. La cifra rappresenta solo un contributo parziale al costo reale dell’operazione che comprende fornitura, messa a dimora, manutenzione e sostituzione in caso di morìa entro un anno. Consente comunque di indicare la specie e la localizzazione dell’albero o degli alberi che si intendono donare. E così anche a Terni, a Casale Monferrato, a Cremona…

Il verde nelle aree urbane fra le priorità dell’Agenda per lo Sviluppo Sostenibile 2030 dell’ONU

Una tendenza in linea con quanto indicato dall’Organizzazione per le Nazioni Unite nella sua Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dove si ribadisce l’importanza del verde anche nelle aree urbane. Gli alberi assorbono l’anidride carbonica, catturano le polveri sottili, contribuiscono a diminuire la temperatura atmosferica degli ambienti dove sono inseriti. In Italia la legge 110 del 2013, la stessa a cui fa riferimento il progetto “Regala un albero alla tua città”, obbliga i Comuni a mettere a dimora una pianta per ogni nuovo cittadino nato o adottato entro sei mesi dalla sua iscrizione all’anagrafe. E questa disposizione più che un obbligo dovrebbe essere considerata una grande, fondamentale opportunità.

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