È ubicata a pochi minuti d’auto da Lucca. Un’alta cancellata ne anticipa l’ingresso ma occorre muovere numerosi passi per poterla scorgere in lontananza. E poi eccola improvvisamente palesarsi da uno spazio panoramico. Villa Marlia è una nobile dimora dal rigore formale, abbondantemente ingentilita negli interni e nei singolari giardini.
Villa Marlia, la storia
Frutto di un recente restauro, Villa Marlia è oggi un sito degno di nota. La sua storia inizia quando Elisa Baciocchi Bonaparte, sorella di Napoleone, decide di acquistare la preesistente proprietà. Si trattava di una dimora seicentesca che la precedente famiglia Orsetti aveva originariamente costruito in forme tardorinascimentali. Della stessa oggi rimangono interessanti contributi nel parco: come il teatro di Verzura, il giardino dei limoni e la Torre dell’orologio. Quando nel 1806 la Bonaparte, Principessa di Lucca, compra l’edificio, la villa cambia volto. Un marcato gusto neoclassico dona una rinnovata veste alla dimora.
Così come nuovi interventi comportano modifiche al verde. Il parco costituisce una vera sorpresa, paragonabile a “stanze naturali” che si susseguono l’un l’altra. Il giardino all’inglese, il viale delle camelie, l’intimo giardino ispano-moresco. Donna raffinata e amante del bello, Elisa volle inglobare nella vasta area verde anche la vicina grotta di Pan. Un ninfeo dalle decorazioni in pietra e calcare dedicato al Dio Pan, dove un tempo si svolgevano giochi d’acqua. Stessa sorte toccò a casa del vescovo che con la sua terrazza panoramica si affaccia su un giardino all’italiana.
Anche gli spazi interni mostrano evidente il gusto di Elisa, con deliziose sale dedicate alla musica e al gioco. Particolare la scelta di creare un edificio a sé stante destinato alla servitù. Lo stesso era collegato alla villa attraverso un corridoio sotterraneo. Un escamotage per evitare che gli odori della cucina potessero inficiare l’aria della villa. Con la caduta di Napoleone, la dimora fu assegnata a Carlo Ludovico di Borbone e poi successivamente acquistata, nel 1923, dai Conti Pecci-Blunt. In quest’ultimo periodo presero avvio nuovi lavori di restauro dei giardini che acquisirono un aspetto più romantico. I ruscelli, il lago artificiale da cui ammirare la villa, i boschetti. E persino l’area dello sport dove si colloca la piscina, dotata di spogliatoi, nella quale fece più volte il bagno Salvador Dalì.
Crocevia di artisti
Fu senz’altro durante la proprietà dei Pecci-Blunt che villa Marlia divenne luogo di un certo fermento culturale. Visitata da artisti di fama che qui trascorrevano piacevoli momenti di relax. Il già citato Dalì, come anche lo scrittore Alberto Moravia che si dilettava nel gioco del croquet. Utilizzata durante i mesi estivi, la casa ospitò celebri e nascenti talenti grazie alla sensibilità della Contessa Anna Laetitia. L’importanza culturale di villa Marlia crebbe tanto da suscitare l’interesse di personaggi particolarmente in vista. Jacqueline Kennedy e i Duchi di Windsor. Senza dimenticare che, già in precedenza, il musicista Paganini aveva più volte frequentato la dimora. Quale luogo migliore per esibirsi?
Il teatro della verzura, già precedentemente nominato, è fra i punti più curiosi di villa Marlia. Datato al ‘600 è il più antico d’Europa e fu commissionato dagli Orsetti. La sua struttura è sorprendente in quanto sposa il bisogno di creare tutto ciò di cui un teatro necessita con la natura. Importante ruolo è quello delle siepi, articolate in un sapientemente sistema di pareti e corridoi, accompagnavano gli attori prima dell’entrata in scena. Alla base del palco si trova il vano per il suggeritore mentre sul fondo dello stesso troneggiano le statue in terracotta della commedia dell’arte. Pulcinella, Colombina e Pantalone. Raccontare villa Marlia non è certamente sufficiente; ci sono bellezze che necessitano di essere guardate con i propri occhi. È questo il caso della prestigiosa casa lucchese.