La Costa Viola è un lembo di terra magico che si trova in Calabria. Racchiusa tra mare e montagne si staglia per ben 35 chilometri e al tramonto viene baciata da una moltitudine di riflessi e di sfumature. Qui, tra giochi di luce e in un tripudio di gradazioni violacee, si trova una suggestiva località. Miti e leggende la incorniciano e fanno da sfondo ad una delle più belle spiagge della Costa Viola: Scilla, diamante incastonato sulla punta dello stivale.
Scilla: tra mito e leggende
Scilla, situata all’ingresso settentrionale dello Stretto di Messina, respira natura, poesia e leggende. La storia del comune gode di un meraviglioso retaggio mitologico che racconta di una ninfa dagli occhi azzurri. Scilla, figlia delle divinità greche Forco e Ceto, viveva in Calabria e trascorreva il suo tempo sulla spiaggia di Zancle. Una sera, tra le onde, vide apparire Glauco, figlio del dio Poseidone. Metà uomo e metà pesce. La giovane scappò via terrorizzata mentre Glauco le urlava il suo amore. Affranto dal dolore e certamente amareggiato per la reazione di Scilla, si rivolse alla Maga Circe per chiederle un filtro d’amore.
La Maga, desiderando Glauco, rifiutò e gli propose di unirsi a lui, ma Glauco era innamorato della mortale e se ne andò declinando l’offerta. Circe, infuriata per esser stata respinta, versò una pozione malefica nelle acque di Zancle. E fu così che Scilla intenta a fare il bagno ove era solita trascorrere il suo tempo, si trasformò in un mostro. La leggenda racconta che Scilla andò a nascondersi in una cavità marina, vicina alla grotta in cui abitava il mostro Cariddi. Il toponimo Scylla (cagna), inoltre, richiama la figura di un mostro che sarebbe l’artefice di terribili tempeste.
Scilla, la spiaggia più bella della Costa Viola e non solo
Scilla è uno dei borghi più graziosi e interessanti d’Italia. Il centro storico del comune si chiama San Giorgio e si sviluppa intorno alla piazza principale di San Rocco, Patrono di Scilla. Marina Grande è il quartiere che racchiude la spiaggia. Formata da ghiaia finissima, è il sito che ospita i giochi pirotecnici della festa di San Rocco. Oltre alla spiaggia, un’altra attrattiva da non perdere è la la chiesa cinquecentesca dello Spirito Santo in cui è possibile ammirare il dipinto di Francesco Celebrano La discesa dello Spirito Santo del 1799.
Marina Grande è delimitata da nord a sud da due costoni di roccia, tra cui, quello più imponente ubicato nella parte nord, ospita il Castello Ruffo, genius loci di Scilla. Jeracari è la parte nuova e ospita il centro abitato. La parte più antica del comune si chiama Chianalea, soprannominata la piccola Venezia per le sue case a ridosso del mare. Suggestioni e fascino si susseguono in questo angolo di paradiso che ancora vive della tradizionale attività della pesca. Il Tirreno, qui, entra quasi fin dentro le abitazioni tanto da poter sentire dire che le case sono barche e le barche sono case. Ogni fontana, ogni scoglio o piazza e chiesa ha una sua storia da raccontare.
Scilla, perla della Costa Viola è un sogno. Paura e fantasia si intrecciano nel mito. Nel mare rivivono le leggende di questo posto, della ninfa che venne trasformata in mostro e dell’amore di Glauco. A Scilla ci si perde nei colori delle acque che cambiano attraverso le ore. Chiari all’alba e rubini e violacei all’avvicendarsi del tramonto.