Le forme gravi di Covid-19? Oggi avrebbero una spiegazione. La ricerca, pubblicata sulla rivista Nature, è frutto di un lavoro cominciato nel 2020. Un lavoro che, coordinato dal professor Jean-Laurent Casanova della Rockefeller University di New York, è frutto (anche) di scoperte italiane.
Qual è la causa delle forme gravi di Covid-19?
Casanova, per la sua ricerca, ha collaborato con il consorzio internazionale di genetica Covid Human Genetic Effort. L’Italia partecipa al consorzio con il gruppo di Giuseppe Novelli, dell’Università di Roma Tor Vergata, e con l’Istituto San Raffaele di Milano, l’Università di Brescia e l’Ospedale Bambino Gesù di Roma. Attraverso lo studio delle polmoniti aggressive da SarsCoV2, gli scienziati hanno scoperto la causa delle forme gravi: la presenza di un gruppo di geni specializzati nel distruggere l’interferone, l’unica molecola ad agire come barriera contro il Covid-19. Una larga parte di chi sviluppa forme gravi di Covid-19, dunque, presenta un difetto nella sua produzione: non riesce a produrlo, oppure lo distrugge. E distrugge così quell’arma naturale che l’organismo ha a disposizione per combattere l’infezione.
In sostanza, il sistema immunitario di talune persone non si attiva. Non lancia allarmi e lascia il Covid-19 libero di agire e di infettare in modo serio la persona. Perché la scoperta è importante? Perché è il primo passo verso terapie personalizzate, e verso lo studio dei soggetti cosiddetti “super-immuni“, che non contraggono l’infezione o non ne sviluppano i sintomi. Se da un lato i vaccini sono essenziali, infatti, per sconfiggere il virus è importantissimo anche studiare l’immunità naturale: serve a sviluppare nuove cure, a studiare terapie. Perché, ad oggi, non è certo che i vaccini restino efficaci a lungo. Né che siano in grado di combattere ogni variante presente e futura.
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